Raiola: “Blatter “drogato”. Mi candido alla presidenza della Fifa”
Quando parla lascia sempre il segno. Mino Raiola, il procuratore di super calciatori del calibro di Ibrahimovic, Pogba e Balotelli, è conosciuto anche e soprattutto per le sue dichiarazioni sopra le righe. In questa occasione però l’agente si è letteralmente superato, rendendo pubblica la sua volontà di candidarsi alla presidenza della Fifa. A rendere ulteriormente più incandescente l’annuncio di Raiola, sono state le pesantissime parole rivolte all’attuale numero 1 del calcio internazionale Sepp Blatter: “Candidarmi alla presidenza della FIFA? Se posso lo farò, ma presentare la candidatura non è così facile come sembra: si tratta di sfidare un sistema poco democratico, una specie di massoneria. I pochi amici che ho nel calcio mi vogliono convincere a non farlo, ma penso che chiunque voti Blatter dovrebbe vergognarsi. Io voglio costruire una federazione molto trasparente, voglio togliere il presidente esecutivo e creare un consiglio di amministrazione con 3-4 professionisti seri. Io credo che oggi la Fifa sia solo una macchina da soldi, quando in realtà penso che debba promuovere il calcio e portare idee nuove. Blatter? E’ solo un drogato di potere. Mi sento male, malissimo al pensiero che Sepp Blatter venga rieletto. Mi candido per la presidenza della Fifa anche se sarò come un elefante in una cristalleria".
Raiola pronto a dar battaglia a Blatter
Con queste parole pronunciate ai microfoni del quotidiano olandese “De Volkskrant” Raiola dunque ha lanciato il suo guanto di sfida, annunciando anche di aver preventivato un investimento di oltre 5 milioni di euro per la sua candidatura oltre ad incontri con i rappresentanti di 20 leghe. Il tempo però è tutt’altro che alleato del procuratore che dovrà garantirsi e presentare l’appoggio di almeno 5 federazioni nazionali, entro il prossimo 29 gennaio. Quella sarà la data decisiva per capire se Raiola sarà presente nella corsa alla presidenza della Fifa che per adesso vede impegnati Blatter, Jerome Champagne, Ali bin Hussein e quasi certamente anche David Ginola.
