Radamel Falcao avrebbe mentito sulla sua età, il colombiano sarebbe nato nel 1984

Radamel Falcao avrebbe mentito sulla sua età. Quanti anni ha ‘el tigre' dei ‘cafeteros? E' il quesito-sospetto che il giornale inglese solleva attraverso uno scoop. Il documento pubblicato dal tabloid The Sun sembra inchiodare la punta sudamericana giunta al Manchester United nell'ultima sessione estiva di calciomercato. L’ex attaccante del Monaco, che secondi i dati ufficiali sarebbe nato in Colombia il 10 febbraio 1986, sarebbe nato il 10 febbraio sì, ma del 1984! La notizia era stata diffusa qualche tempo fa dal telegiornale colombiano Noticias Uno, che ha mostrato anche un documento d’identità con la data di nascita originale. E adesso è stata ripresa dai media d'Oltremanica che hanno fatto le ‘pulci' a un trasferimento costato ai red devils sui sessanta milioni di euro: il Sun ha così scovato un tesserino delle giovanili dell'Atletico Bucaramanga sul quale ci sarebbe impressa la data di nascita reale del colombiano che in Premier rischia di diventare un caso come Minala (il camerunense della Lazio) oppure Taribo West (ex interista). Falcao, sbarcato di recente a Old Trafford, non sarebbe il primo calciatore a mentire sull’età.

Nell’estate del 2002 Luciano, che ieri è passato dal Chievo al Mantova, fece credere di avere tre anni in più di quelli che aveva dichiarato. Da Manchester arrivano smentite ufficiali: da un lato lo United ha ammesso di considerare valida l'età dichiarata dal calciatore e provata dai suoi documenti, dall'altro lo stesso attaccante ha fatto sapere di avere già in passato pubblicato il suo atto di nascita onde ovviare ai soliti sospetti sulla sua età.

Le magliette col nome scritto in maniera errata. Alle indiscrezioni e ai dubbi trapelati sulla sua età si aggiunge un'altra perla della sua prima esperienza in terra inglese. Dopo le notizie errate (come lo stesso calciatore ha chiarito in merito alla sua data di nascita) c'è un epic fail legato invece alla sua maglietta. ‘Flacao' è la scritta che campeggia dietro la divisa del Manchester United messa in vendita in alcuni store. Un refuso che ha storpiato il cognome della punta colombiana mentre il 9 – numero tradizionale per un bomber – è quello giusto nell'atteso di vederlo di nuovo decisivo come accadeva prima dell'infortunio al ginocchio.