Questione di feeling mancato. Cinque liti famose tra tecnico e calciatore
Non sono sempre rose e fiori fra calciatori e allenatori, questo si sa. Nel calcio però, abbiamo assistito a delle vere e proprie liti furibonde fra componenti della rosa e allenatori che hanno poi portato, nel corso del tempo, alla decisione di mollare per uno dei due. Stiamo parlando delle liti più famose fra calciatori e allenatori nel mondo del calcio.
Van Gaal e Victor Valdes, quasi come un romanzo
Furono proprio queste parole in conferenza stampa ad innescare la bomba, poi scoppiata, fra Louis Van Gaal e Victor Valdes. Al Manchetser United, il feeling fra i due non è mai sbocciato e non era stato tale neanche quando l’olandese allenava il Barca e il portiere vestiva la maglia dei blaugrana B. “Non ho portato Valdes in tournée con noi perché non segue la mia filosofia, che riguarda come giocare a calcio e come mantenere il ritmo partita. Ha rifiutato lo scorso anno di giocare con la seconda squadra. Quando non vuoi applicare i principi di questa filosofia l'unica via è restare fuori”. La replica del portiere Spagnolo ex Barcellona non si fece attendere, affidando al suo profilo privato di twitter la risposta. "…..? #respect", questo il messaggio di Valdes seguito da una foto che lo ritraeva negli spogliatoi con i giocatori della seconda squadra.
Beckham, Victoria e l’altro: Sir Alex Ferguson
Il matrimonio fra David Beckham e Victoria Adams, l’ex Spice Girl, non andò mai giù all’ex tecnico del Manchester United Sir Alex Ferguson. Il manager infatti ribadì più volte la sua contrarietà all'unione non perdendo occasione di rimproverare al giocatore comportamenti da "fighetto". Aveva perso la stoffa del ragazzo semplice che proprio lo scozzese aveva fatto crescere allo United. Moda, vita mondana e belle donne, proprio non piacevano al manager scozzese. Il primo scontro pubblico si ebbe quando il calciatore saltò un allenamento per stare vicino al figlio ammalato. Ferguson lo punì mandandolo in panchina. Altra lite alla vigilia di un incontro europeo: Beckham accompagnò la moglie a Londra per una sfilata, e Ferguson si infuriò. Il rapporto era irrimediabilmente rotto. Esclusioni nelle gare più importanti e l'episodio dello scarpino calciato dal tecnico che colpì il giocatore al volto, portò Beckham alla decisione di cambiare subito aria.
Scudetto amaro per la Roma di Capello e Montella
Ultimi minuti di Napoli-Roma, anno 2001, ultimo scudetto dei giallorossi. Sette minuti però hanno rischiato di compromettere lo gioia e i ricordi di quella cavalcata da parte di Fabio Capello e Vincenzo Montella. Sette come il numero di minuti giocati dal centravanti in quell’occasione, a cui il tecnico preferì Delvecchio. Ancora in panchina, Montella entrò con la Roma inchiodata sul pareggio. Capello gli chiese di risolvere la partita. Ma in quel momento il centravanti scaricò tutta la sua rabbia e frustrazione mandandolo a quel paese: la faccia rivolta al campo, a un passo dai microfoni delle tv. Gli scagliò contro una bottiglia di plastica, con un tiro al volo dicendo: "Ma vaff…, sto' deficiente". Capello replicò deciso, il battibecco fu davvero forte. "Pezzo di m…". La gara terminò con un pareggio, la Roma con il Parma, la domenica successiva, vinse lo scudetto, ma lo strappo fra i due fu irrimediabile.
Il “Divin Codino” e il difficile rapporto con gli allenatori
Che Roberto Baggio non sia mai riuscito a sviluppare feeling con i propri allenatori, era sotto gli occhi di tutti. Da Lippi a Capello, passando per Sacchi e a quel Trapattoni che lo allenò alla Juventus, ma poi gli negò il Mondiale 2002. Secondo alcuni, il problema principale era la paura degli allenatori che Baggio li potesse mettere in ombra. Senza dimenticare però il suo difficile carattere. Gli episodi più famosi sono legati agli scontri con Lippi, alla Juve e soprattutto all’Inter, ma anche a Bologna con Renzo Ulivieri, che tendeva a escludere Baggio nelle partite importanti. Quello più clamoroso, fu in occasione del match contro la Juventus in cui, saputo dell’ennesima panchina, Baggio decise di mollare tutti senza neppure presentarsi allo stadio. Un gesto che rimase nella storia e che non riuscì mai ad essere superato, fino a quando anche Roby entrò in Federazione e i due si chiarirono.
Tevez-Mancini, un amore mai sbocciato
Oggi è il calciatore più pagato al mondo e in Cina è ormai stato ribattezzato come il nuovo “Zio Paperone. Anni fa però, l’esperienza inglese di Carlos Tevez in Europa con il Manchester City, fu pesantemente condizionata dal difficile rapporto con il tecnico italiano Roberto Mancini. Ben diverso dal guerriero visto a Torino, tra disavventure extra-campo e un rendimento non sempre ottimale, i due non si sono mai presi, e ovviamente le cose non sono migliorate quando Mancini ha via via fatto sfilare Carlos in panchina, dopo decine di sostituzioni mal digerite. L’episodio che però segnò definitivamente la fine fra i due, si registrò nel settembre 2011, quando Tevez si rifiutò di entrare in campo su invito dell’allenatore. Alcuni dissero che, quando Conte lasciò la Juventus, Tevez si disse pronto a lasciare Torino dopo i rumors che vedevano proprio Mancini in pole per prendere il suo posto.