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“Questa è la Juve”, lo ‘spartano’ Barzagli così ha arringato lo spogliatoio

Il retroscena del richiamo all’unità del difensore: parole che hanno compattato la squadra in vista di 3 gare fondamentali per il cammino dei bianconeri (Napoli, Olympiakos, Inter). Qualcosa del tipo: siamo la Juve, qui c’è una mentalità vincente e non si molla mai.
A cura di Maurizio De Santis
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Napoli, Atene (in Champions contro l'Olympiakos) poi l'Inter. La Juventus ha superato indenne e con un successo pesante la prima tappa del tour de force tra campionato e Coppa: la vittoria del San Paolo l'ha riportata a un passo dagli azzurri, vicinissima alla vetta e in corsa per il settimo scudetto consecutivo. Serviva un risultato (e una prestazione) importante per dare un segnale preciso, così è stato dopo i presunti problemi nello spogliatoio, gli infortuni (ultimo in ordine di tempo, l'operazione alla mano di Higuain) e le scelte del tecnico che aveva provato a cambiar pelle alla squadra considerate anche le assenze (forfait di Mandzukic alla vigilia della trasferta sotto il Vesuvio).

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Compattezza. Di fronte a una situazione del genere, la Juventus ha reagito alla sua maniera: da grande squadra. Ha messo la sordina alle polemiche, tappato gli spifferi e s'è ricompattata intorno allo zoccolo duro della rosa, a quei ‘senatori' che – come fece Buffon ai tempi della figuraccia col Sassuolo – hanno fatto di nuovo la differenza in vista di una sfida molto delicata come quella di venerdì sera.

Il discorso nello spogliatoio. Questa volta, però, a prendere la parola (come raccontato dalla Gazzetta) non è stato il portiere né Chiellini ma un altro della ‘vecchia guardia', Barzagli, che nel quartier generale di Vinovo ha preso parola e ribadito alcuni concetti molto chiari e semplici. Qualcosa del tipo: siamo la Juve, qui c'è una mentalità vincente e non si molla mai, siamo abituati a vendere cara la pelle. E quel #finoallafine che ha accompagnato i momenti migliori dei bianconeri ha fatto di nuovo capolino producendo l'esito sperato: ricompattare il gruppo.

Anche così la Juventus è riuscita a serrare i ranghi. Ha ritrovato quello spirito e quella voglia comune di lottare che gli spartani spiegavano così: "in battaglia il migliore amico di uno spartano è il guerriero al proprio fianco", era il cemento della falange che – compatta – resisteva all'onda d'urto dei nemici e poi colpiva duro in combattimento. E a Napoli s'è vista una squadra spartana, che ha nel gruppo la propria forza. Così sarà ad Atene, dove c'è da conquistare la qualificazione agli ottavi di finale di Champions, e più ancora contro l'Inter. Questa è la Juve.

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