Quattro allenatori in due mesi sulla panchina del Watford
La panchina del Watford sembra la porta girevole di un grande albergo. I ‘Calabroni’ la squadra londinese della famiglia Pozzo, dopo aver sfiorato la promozione in Premier due anni fa – con Zola in panchina ai supplementari persero la finale dei Playoff – in questa stagione ha iniziato molto bene il campionato rimanendo costantemente nei piani alti della classifica della Championship. Ma nonostante ciò sulla panchina del Watford si sono già alternati quattro allenatori, e siamo appena all’undicesima giornata.
9 mesi di Sannino al Watford
Il Campionato dei londinesi è iniziato con Giuseppe Sannino. L’ex allenatore di Siena e Palermo, nella passata stagione dopo essere stato esonerato dal Chievo trovò subito posto con il Watford, che doveva rimpiazzare il dimissionario Zola. Sannino ha condotto i suoi ragazzi alla Salvezza ed è stato confermato. L’avvio della Championship è stato splendido. Con tre vittorie nelle prime quattro partite, ma il 31 agosto, dopo nove mesi, il tecnico italiano si è dimesso, sbattendo la porta. Si parlò di rapporti non idilliaci con i calciatori, che non riuscivano a capire il suo inglese.
Poi Garcia, McKinley e Jokanovic
Il successore di Sannino è stato lo spagnolo Oscar Garcia, un tecnico navigato che con il Brighton aveva raggiunto i playoff nella Serie B inglese lo scorso anno. Garcia dopo pochi giorni è stato male, ha avvertito dolori al petto e per via di problemi al cuore si è dimesso. Il terzo tecnico del Watford 2014/2015 è stato Bill McKinlay, il vice-allenatore di Sannino e Garcia, che dopo una vittoria e un pareggio è stato liquidato sorprendentemente. Il quarto tecnico del Watford è diventato così Slavisa Jokanovic, ex del Partizan Belgrado (con cui fece il double nel 2008 e nel 2009) che nella passata stagione, dopo aver allenato in Bulgaria e Thailandia, allenava nella terza serie spagnola. Ora bisogna vedere quanto riuscirà a resistere il tecnico serbo sulla panchina dei ‘Calabroni’.
Gino Pozzo: “Abbiamo bisogno di un coach con un pedigree di vittorie”
“Il nostro compito è agire sempre nei migliori interessi a lungo termine della squadra. Abbiamo una formazione di talento e una posizione di classifica tale da rendere necessario un coach con un pedigree di vittorie per dare ai nostri tifosi il successo che tutti speriamo.”