Quaresma sfida il Napoli con la trivela: “Noi, senza paura” (video)

Ricardo Quaresma e la trivela, il Napoli di Benitez dovrà guardarsi anche dai suoi colpi nell'andata degli ottavi di Europa League contro il Porto. Il gol che ha segnato qualche settimana fa all'Eintracht Francoforte è quasi un monito: 13 presenze, 7 reti quest'anno (tra campionato e coppe) e sempre lo stesso vizio, non farà mai gol normali. "La squadra continua a migliorare e crescere – ha ammesso alla vigilia della sfida col Napoli l'ex internista -. Siamo pronti per questa grande partita e in casa siamo noi a comandare . Faremo tutto il possibile per vincere. Non temiamo nessuno. Rispettiamo gli avversari ma non abbiamo paura. Domani daremo tutto e giocheremo il nostro calcio". Ha voglia di riscatto, Quaresma, perché finora non sono state tutte rose e fiori. Pure l'etichetta di fuoriclasse può essere zavorra.
All'Inter chiamato da Mourinho. L'avventura in nerazzurro inizia nel 2008: Mourinho convince Moratti a chiudere l'operazione che all'Inter costa 18.6 milioni di euro più il cartellino di Pelé (valutato 6 milioni di euro). L'esordio è buono, contro il Catania (13 settembre 2008) offre anche un saggio delle capacità balistiche, ma è solo un fuoco di paglia. Non riuscirà mai ad adattarsi al campionato italiano tanto che proprio lo ‘special one' lo esclude dalla lista Uefa per la fase a eliminazione diretta della Champions e viene ceduto in prestito al Chelsea.
In Premier e ritorno in patria. Scolari ha stima di lui ma i guai per Quaresma cominciano con l'esonero del manager brasiliano. L'arrivo di Guus Hiddink equivale a una condanna: per lui non c'è spazio e a fine stagione torna all'Inter. Rifiuta il trasferimento al Genoa, vuol giocarsi le proprie carte a Milano e riscattarsi: a mettergli i bastoni tra le ruote saranno anche la malasorte e un infortunio. Il 14 giugno 2010 il Beşiktaş ne ufficializza l'acquisto per 7.3 milioni di euro: si troverà male anche in Turchia, tanto che nella stagione 2012/2013 viene messo fuori rosa per motivi comportamentali. A gennaio 2013 fa i bagagli e firma un contratto di un anno e mezzo con l'Al-Ahli. E' uno dei momenti più tormentati della carriera: a maggio dice addio al club arabo e fa ritorno in patria, al Porto. Gioca e segna, Luis Castro (subentrato la scorsa settimana sulla panchina a Fonseca) si affida alla sua classe e alla sua esperienza per superare lo sbarramento contro il Napoli: "Saranno due partite complicate ma ho totale fiducia nei miei giocatori. Sappiamo che il Napoli ha una squadra competitiva e un allenatore che sa il fatto suo – ha aggiunto il tecnico dei portoghesi -, ci creeranno problemi ma noi saremo pronti a risolverli".