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Quaranta calciatori per due nazionali, così giocherebbe oggi la ‘Grande Jugoslavia’

Venticinque anni fa l’ultima partita ufficiale del Paese dissoltosi dopo la caduta di Tito e del regime comunista. I Balcani, terra di talenti, sarebbero una miniera per il ct se esistesse ancora la Repubblica Socialista Federale.
A cura di Salvatore Parente
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Cosa sarebbe oggi la nazionale Jugoslavia se non ci fosse stata la dissoluzione del Paese? Quali calciatori avrebbero vestito la casacca di una delle squadre più forti dei Balcani? Venticinque anni fa la Repubblica Socialista Federale di Tito giocò l'ultima partita ufficiale (13 novembre 1991, 2-0 contro l'Austria con gol di Lukic e Savicevic), a giudicare dalla fucina di talenti che ha forgiato talenti e campioni oggi potrebbero essere addirittura due le squadre capaci di primeggiare in Europa.

England's Daniel Sturridge (left) rounds Slovenia's goalkeeper Jan Oblak during the 2018 FIFA World Cup Qualifying match at the Stozice Stadium, Ljubljana. PRESS ASSOCIATION Photo. Picture date: Tuesday October 11, 2016. See PA story SOCCER Slovenia. Photo credit should read: Mike Egerton/PA Wire. RESTRICTIONS: Use subject to FA restrictions. Editorial use only. Commercial use only with prior written consent of the FA. No editing except cropping. Call +44 (0)1158 447447 or see www.paphotos.com/info/ for full restrictions and further information.
Jan Oblak, portiere dell'Atletico Madrid e della nazionale slovena, blocca Sturridge

Potenzialità straordinarie: i convocabili jugoslavi

Fra Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro e Serbia, le entità statuali derivanti dalla Jugoslavia, peraltro nazionali piuttosto buone nel panorama calcistico continentale, il serbatoio cui attingere sarebbe davvero vasto, anzi vastissimo. Pescando a piene mani fra le rose dei convocati delle singole squadre, infatti, abbiamo contato circa 40 calciatori di medio-alto livello che potrebbero essere nel novero dei convocabili della “nuova” Jugoslavia. Una nazionale che, oggi, sarebbe in grado di rinverdire i fasti sportivi della squadra che, in tre occasioni (Mondiale 1930, Mondiale 1962 e Europeo del 1976), è stata ad un passo dalla grandezza. Grandezza che, con questi uomini, potrebbe arridere alla Jugoslavia 2.0.

Quattro dalla Slovenia: Oblak (p), Kurtic (c), Ilicic (c), Birsa (c). Quattordici dalla Croazia sedicesima nel Ranking Fifa: Subasic (p), Vida (d), Vrsaljko (d), Badelj (c), Rakitic (c), Modric (c), Kovacic (c), Perisic (c), Brozovic (c), Rog (c), Coric (c), Kalinc (a), Mandzukic (a), Kramaric (a). Due dal Kosovo: Ujkani (p), Rashica (c). Sette dalla Bosnia ventottesima nel Ranking Fifa: Begovic (p), Zukanovic (d), Kolasinac (d), Medunjanin (d), Pjanic (c), Lulic (c), Dzeko (a). Quattro dalla Macedonia: Ristovski (d), Nestorvski (a), Gjorgiev (c), Pandev (a). Sette dalla Serbia: Nastasic (d), Maksimovic (d), Ivanovic (d), Matic (c), Tosic (c), Markovic (c), Mitrovic (a). Tre dal Montenegro: Savic (d), Vukcevic (c), Jovetic (a).

Stefan Savic, difensore dell'Atletico Madrid e del Montenegro
Stefan Savic, difensore dell'Atletico Madrid e del Montenegro

La fantalista dei 30 possibili convocati

Fra questi 41 calciatori poi, in una ipotetica pre-convocazione per un grande evento sportivo, ne abbiamo selezionati 30 in grado, con le loro qualità, di competere contro tutte le grandi d’Europa e del mondo per il successo finale.

Portieri: Oblak (Slovenia), Subasic (Croazia), Begovic (Bosnia). Difensori: Savic (Montenegro), Vida (Croazia), Zukanovic (Bosnia), Nastasic (Serbia), Maksimovic (Serbia), Ivanovic (Serbia), Vrsaljko (Croazia), Ristovski (Macedonia), Kolasinac (Bosnia), Medunjanin (Bosnia). Centrocampisti: Badelj (Croazia), Rakitic (Croazia), Modric (Croazia), Kovacic (Croazia), Brozovic (Croazia), Perisic (Croazia), Pjanic (Bosnia), Matic (Serbia), Markovic (Serbia), Ilicic (Slovenia). Attaccanti: Dzeko (Bosnia), Jovetic (Montenegro), Nestorovski (Macedonia), Pandev (Macedonia), Mitrovic (Serbia), Mandzukic (Croazia), Kalinic (Croazia).

Russia 2018, la Croazia piega l'Islanda a Zagabria
Modric, centrocampista del Real Madrid e della Croazia

Due formazioni ‘titolarissime', la miniera degli slavi del Sud

Una rosa davvero completa in ogni reparto con tanti cambi e soluzioni alternative. Una “Velika Jugoslavia” (Grande Jugoslavia) che però, sembra divisa in blocchi anche fra i reparti di questa possibile All-star tutta balcanica. E si perché la porta sarebbe difesa da estremi difensori tutti provenienti dal Nord del paese con lo sloveno Oblak (miglior portiere per statistiche d’Europa) titolare inamovibile e Begovic (Bosnia) e Subasic (Croazia) alle sue spalle. In difesa, un contingente più numeroso cresciuto nella scuola serba con Maksimovic, Nastasic e Ivanovic a guidare la retroguardia “jugoslava” con gli innesti di Vrasljko (Croazia) o Savic (Montenegro).

Top 11 Jugoslavia A (4-2-4): Oblak; Vrsaljko, Savic, Ivanovic, Kolasinac; Modric, Rakitic; Perisic, Pjanic, Markovic, Dzeko.
Top 11 Jugoslavia B (4-2-3-1): Begovic; Ristovski, Maksimovic, Nastasic, Medunjanin; Badelj, Kovacic; Ilicic, Matic, Jovetic; Kalinic.

A centrocampo, viceversa, il dominio croato sarebbe assoluto con una linea mediana composta da campioni totali come Modric, Rakitic, Kovacic, Borzovic e l’inserimento dei piedi fatati del bosniaco Pjanic. Solo in attacco, invece, la scelta potrebbe ricadere su più calciatori provenienti da diversi paesi con DzekoKalinicMitrovic e l’outsider macedone Nestorovski in costante ballottaggio. Insomma, la storia di questi paesi così come l’autodeterminazione dei popoli non hanno voluto una scomoda unità che, almeno nel calcio, sarebbe stata davvero straordinaria.

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Edin Dzeko attaccante della Roma e della Bosnia Erzegovina
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