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Quando Osvaldo criticava la sudditanza degli arbitri verso la Juventus (video)

Era l’aprile 2012, l’attaccante vestiva i colori della Roma e le parole verso i bianconeri erano tutt’altro che elogi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Era il 22 aprile 2012, due anni or sono, quando Osvaldo  – che indossava i colori della Roma – criticava la classe arbitrale per la cosiddetta sudditanza psicologica verso i bianconeri, la Juventus, da sempre storica rivale ma oggi la stessa società che lo ha ingaggiato a gennaio. Era il post partita di Juventus-Roma 4-0, con i giallorossi usciti dal confronto con le ossa rotte e una sonora lezione di calcio. Peccato che nelle parole dell'allora attaccante dei capitolini ci furono solamente parole al veleno nei confronti dell'arbitro di quella partita, Bergonzi, accusato di aver condizionato la gara al di là del risultato finale, a favore dei bianconeri con una conduzione a senso unico.

Dio onnipotente – Osvaldo in quell'intervista rilasciata ai microfoni Rai fu molto circostanziato nelle critiche del post partita: "La Juventus è forte, noi lo sapevamo, nulla da dire. Quando però nei piccoli dettagli, i piccoli falletti son fischiati sempre per gli altri, fai fatica. Oggi mi sento amareggiato, non solo per la sconfitta, ma mi sono sentito preso in giro. La gara è stata indirizzata sin dall'inizio dall'arbitro. Quando parli con questo signore qui in campo (Bergonzi, ndr) sembra di rivolgersi al Dio in terra. Io mi sono sentito preso in giro, mi prendo la responsabilità di quello che dico. L'arbitro mi rideva in faccia, mi rispondeva e faceva il fenomeno. Mi veniva da piangere in campo da come mi parlava l'arbitro. Mi sentivo, come si dice, impotente"

Una gara al veleno – Nella gara in questione ci furono effettivamente diverse situazioni che fecero discutere. Come l'espulsione di Stekelenburg in occasione del rigore assegnato da Bergonzi per il fallo (evidente) su Marchisio. Le proteste giallorosse furono veementi perché il ‘rosso' al portiere sembrava eccessivo visto che la palla era finita fuori dalla portata dei giocatori bianconeri. Nella stessa partita, sul 4-0 Lichtsteiner era stato protagonista di un gesto di scherno verso i giallorossi, col gesto del "quattro" con la mano. Non visto dall'arbitro che nemmeno si accorse però dello sputo di Lamela in risposta allo juventino.

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