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Quando la finta è un’arte: la specialità dei più grandi, da Pelé a Messi (video/foto)

A dispetto del nome, la finta resta uno gesti più naturali del mondo del calcio.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il calcio, si sa, è in continua evoluzione: moduli, schemi, tattiche, tutto prima o poi è destinato a mutare. Perfino le regole non sono ferree: tempi regolamentari, supplementari, rigori, fuorigioco, tante le innovazioni anche in questo campo. Sono poche le cose che non cambiano nel tempo: una di questa è la finta, un gesto capace di emozionare, oggi come allora, chi guarda una partita di calcio. Perché possono cambiare i moduli e le marcature, ma la finta resta sempre quel gesto che spesso delimita il confine tra il grande ed il migliore. Non a caso, è una specialità riservata a pochi eletti: i più si limitano, come si dice in gergo calcistico, a "saltare l'uomo" ed a "lasciarlo sul posto".

L'ultimo emblema di questa arte sublime è stato Leo Messi: l'attaccante argentino ha siglato una rete che, nell'esecuzione, è simile a tante altre (sue e non), ma che nella finta con la quale si è smarcato ha racchiuso una perla di rara bellezza. La finta però prevede sempre almeno due protagonisti: uno che la fa ed un altro che la subisce. E così se da una parte si esalta l'argentino, dall'altra in questo caso ci si prende gioco di Boateng, che però ha poco da recriminarsi: davanti ad una giocata così, c'è solo da applaudire.

Non solo ovviamente Messi: tutti i più grandi hanno nella loro carriera compiuto una giocata del genere, entrata negli annali. E spesso in gare di cui si è persa memoria o quasi. Un grande precursore fu Omar Sivori: argentino naturalizzato italiano, oltre agli slalom aggiungeva anche i tunnel che indispettivano e non poco gli avversari. E che dire di Maradona, che all'Inghilterra ai Mondiali del 1986 ne fece in serie partendo da centrocampo e segnando una rete poi passata alla storia come la più bella di tutti i tempi. Sempre in Sudamerica, ma sponda brasiliana, da segnalare le finte di Garrincha e Pelè: entrambi facevano della finta un gesto praticamente naturale. In Europa, tra i più grandi c'è Cruyff, che ha dato il nome ad un gesto particolare: il Cruyff turn, che consiste nel far passare la palla sotto le proprie gambe con l'interno del piede per poi cambiare direzione all'istante. In Francia il massimo esponente è stato Zidane, che di veronica in veronica ha scritto pagine importanti del calcio transalpino. In Italia, le finte migliori le hanno firmate Baggio, Del Piero, Zola, Mancini in tempi recenti, ma anche Causio, Sala e Conti, per andare al calcio che fu. Gli anni passano insomma, ma la finta resta. A dispetto del nome, un gesto tra i più naturali del mondo del calcio.

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