Quando i milioni non bastano: 5 calciatori che hanno detto no ai soldi della Cina
I soldi non sono tutto nella vita. Questo è il precetto, la motivazione principale, la ragione fondante dei grandi rifiuti opposti da società e calciatori nei confronti delle vagonate di milioni di yuan provenienti dalla ricca, ricchissima Cina.
Di fianco ai grandi acquisti della Super League come quelli di Oscar, Tevez, Witsel, Obi Mikel o quelli meno recenti di Hulk, Alex Teixeira e Ramires, ci sono stati diversi casi nei quali club e giocatori hanno preferito, con garbo, declinare le attraenti lusinghe del facoltoso torneo orientale. Al di là di come poi si evolverà la vicenda Kalinic, che al momento, sembra stia resistendo alle proposte di ingaggio da capogiro del Tianjin di Cannavaro, vediamo le cinque maggiori offerte cinesi respinte al mittente da atleti del pallone made in Europe.
Cristiano Ronaldo, no a 100 milioni di ingaggio
Avere in rosa l’attuale Pallone d’oro, uno dei migliori calciatori del mondo, se non il migliore attualmente in circolazione, sarebbe stata un'occasione troppo ghiotta per la danarosa Super League. Così, l’assalto a CR7, da parte di un non specificato club cinese, è partito con un’offerta monstre al Real Madrid di 300 milioni di euro (cifra spaventosa in relazione anche al fatto che l’asso lusitano corre verso i 32 anni) con un ingaggio, al portoghese, da 100 milioni all’anno (8 al mese, 2 a settimana e 290mila al giorno). Una trattativa di mercato confermata dall’agente stesso del numero 7 madrileno Jorge Mendes ma che, allo stesso tempo, ha poi chiuso la porta in faccia alle velleità orientali con un secco no motivato dal fatto che Ronaldo, sta vivendo il suo personalissimo sogno in maglia Real con, in aggiunta, un laconico: “I soldi non sono tutto”.
Il Dortmund nega Aubameyang allo Shanghai Sipg
Altro attaccante, altro campionato, stesso fine: condurre una stella europea in Cina. In questo caso, a finire nel mirino dello Shanghai Sipg (la compagine di Hulk, Elkeson e Oscar per intenderci), è stato, almeno secondo i media tedeschi, il capitano del Gabon Pierre-Emerick Aubameyang. A porre il gran rifiuto ad una stratosferica offerta di ben 150 milioni di euro cash per il numero 17 del tecnico Tuchel è stato, prima ancora dell’attaccante ex Saint Etienne (a cui sarebbe stato garantito un ingaggio da 41 milioni a stagione, 5mila euro all’ora), proprio il Borussia Dortmund che ha declinato le avances della compagine di Villas Boas emanando poi, un comunicato stampa nel quale, la trattativa, veniva seccamente smentita.
Lewandowski, la Champions ed il gran rifiuto
Oltre a possedere tanti, tantissimi soldi, i club cinesi hanno anche un certo gusto per i calciatori europei, ed in particolare, per i “nostri” bomber. Anche l’attaccante polacco Robert Lewandowski, infatti, è sfuggito, con grande coraggio bisogna dirlo, alle mire della Super League rifiutando, secondo quanto dichiarato dal suo procuratore Cezary Kucharski, una proposta di ingaggio di 40 milioni di euro netti a stagione fino al 2021 (200 milioni complessivi in 5 anni). Un diniego giustificato con la sua ancor giovane età, 28 primavere, e la voglia di inseguire quella Champions League col suo Bayern Monaco (a cui sarebbero andati fra i 200 ed i 250 milioni di euro) che ancora manca nella sua ricchissima bacheca di trofei individuali e di squadra. La Cina, almeno per il momento, può attendere.
Un riconoscente Benteke allontana la Cina
Il Beijing Guoan, l’attuale squadra di Renato Augusto, Ralf e Burak Yilmaz e, fra l’altro, una delle poche ad avere ancora spazio per tesserare altri stranieri, ha subito lui pure un pesante no in questa sessione di mercato. Il rifiuto in oggetto, è arrivato dall’attaccante belga, di origini congolesi, Benteke che ha rinunciato all’opportunità cinese (47 milioni di euro al club di appartenenza e 10 complessivi in 4 anni al calciatore) per un senso di profonda riconoscenza nei confronti del Crystal Palace che lo aveva prelevato appena 5 mesi fa, dopo una stagione in chiaroscuro ad Anfield Road, dal Liverpool di Klopp per 40 milioni di euro. Una scelta, a tratti, discutibile ma che fa ben sperare ancora i tifosi del calcio il cui romanticismo viene costantemente messo a dura prova da ingaggi super, cessioni esagerate e continui cambi di casacca.
Wayne Rooney, un no e un forse…
A chiudere questa rassegna dei rifiuti più clamorosi alle giganti proposte cinesi, troviamo la colonna, la bandiera del Manchester United Wayne Rooney (che ha eguagliato contro il Reading il record di segnature coi Red Devils del grande Bobby Charlton). L’attaccante inglese, infatti, appena 365 giorni fa ha detto no all’eccezionale offerta dello Shanghai Shenhua (attuale club di Tevez) di 32 milioni di euro all’anno per 3 anni (con 34 milioni allo United) volendo restare ancora a lungo, magari proprio per superare altri primati, in maglia Manchester. Le lusinghe però non sono terminate quando, proprio lo scorso mese di dicembre, il numero 10 dell’Old Trafford ha rispedito al mittente, almeno al momento, le offerte di Beijing Guoan e Guangzhou Evergrande disposte a versargli 43milioni di euro all’anno (800mila a settimana, più di 100mila al giorno) pur di averlo nei loro rispettivi club. Wayne però, fra le vagonate di yuan ed una non più assoluta titolarità con Mourinho temporeggia e, intanto, vacilla.