Quando i ‘cinesi’ eravamo noi: i 5 acquisti più costosi della Serie A
Negli ultimi giorni è scoppiato, come ormai accade da qualche anno, il “caso cinese” riguardante la presunta questione morale sui faraonici ingaggi proposti ai calciatori di tutto il mondo dai ricchissimi club della Super League. Gli assegni garantiti o almeno solo presentati e i costi dei cartellini dei vari Tevez, Oscar e Witsel hanno, infatti, scatenato una miriade di reazioni diverse che hanno riaperto l’annoso dibattito sulla esagerata quantità di danaro presente nel mondo del pallone con tante voci che hanno pesantemente condannato questa ormai inarrestabile tendenza.
Al di là dei vari giudizi di merito però, occorre ricordare, per esser ben consci del fenomeno che stiamo vivendo, che anche la Serie A, nei suoi anni d’oro (nella stagione 2000/01 i club spesero sul mercato circa 970 miliardi delle vecchie lire), ha sborsato cifre folli per i calciatori di mezzo mondo portando, a suon di quattrini, fior fior di talenti. “Per non dimenticare” vediamo i 5 acquisti più costosi della nostra massima serie a cavallo fra la fine e l’inizio del nuovo millennio.
Hernan “110 miliardi” Crespo
Prima di quest’estate, quando cioè la Juventus ha deciso di pagare per intero la clausola rescissoria di 90 milioni di euro del Pipita Higuain, l’acquisto più oneroso, in termini di costo del cartellino, della Serie A è datato 2000/01 con l’arrivo alla Lazio dal Parma di Hernan Crespo. Il bomber argentino, infatti, dopo quattro stagioni in maglia gialloblù arrivò a Roma, all’età di 25 anni, con un assegno dell’allora presidente Cragnotti di 110 miliardi di lire (55 milioni di euro). Una cifra monstre che permise alla compagine emiliana di effettuare una delle migliori plusvalenze della storia del pallone con un saldo positivo di ben 102 miliardi di lire a dispetto degli appena 8 versati al River Plate nel 1996.
L’uomo dei record: Gianluigi Buffon
Al secondo posto di questa graduatoria “verità” sull’oneroso recente passato del nostro campionato troviamo Gianluigi Buffon. L’estremo difensore nativo di Carrara, infatti, risulta essere il secondo acquisto più “pesante” della Serie A (Higuain a parte) per via dei 52,88 milioni di euro (75 miliardi di lire più il cartellino di Bachini valutato 30 miliardi) investiti, con grandi fortune per entrambi, dalla Juventus per strapparlo alla “miniera d’oro” Parma nel luglio del 2001. Soldi spesi benissimo e che, a quasi 16 anni di distanza, continuano a garantire un qual certo rendimento fatto di, al momento, 53.757 minuti giocati e 280 clean sheet in 600 presenze (che lo collocano al secondo posto ogni epoca dietro Del Piero a quota 705).
Gaizka Mendieta, un flop da 90 miliardi
Sul terzo gradino del podio troviamo ancora la Lazio del patron Cragnotti. Nell’estate 2001, infatti, i biancocelesti, dopo aver ceduto l’esterno offensivo ceco Pavel Nedved (poi Pallone d’oro con la Juventus) per circa 80 miliardi di lire, decisero di reinvestire questa cospicua cifra per tentare di sopperire alla mancanza di questo grande calciatore che, in 5 anni di permanenza a Roma, aveva messo insieme ben 47 reti in 191 partite totali. Così, le attenzioni della dirigenza capitolina si diressero verso il meglio, poi rivelatosi il “peggio”, che c’era sul mercato europeo, ovvero: Gaizka Mendieta. Per strapparlo al Valencia (33 gol in 104 match), con il quale lo spagnolo aveva disputato ben 2 finali di Champions League consecutive, la Lazio oltre a garantirgli un quinquennale da 8 miliardi a stagione, dovette investire 48 milioni di euro (oltre 90 miliardi del vecchio conio). Il resto, 0 reti e 0 assist in 30 partite compresi, è storia.
Christian Vieri: “1 miliardo al kg”
In quei giorni si disse e si scrisse: ”Costa 1 miliardo al chilo”. Stiamo parlando del bomber italiano, ora attivissimo nel mondo del glamour e dei flirt, Christian Vieri pagato, nel 1999, ben 45 milioni di euro (per l’esattezza 69 miliardi di lire più i 21 del cartellino di Simeone) dall’Inter per prelevarlo dalla Lazio (13 gol in 26 partite ed 1 Coppa delle Coppe). Un affare pantagruelico da 200 miliardi complessivi se si vanno poi a contemplare le altre cifre del trasferimento, ovvero i 10 miliardi di lire a stagione per 5 anni al calciatore più le rispettive tasse. Un acquisto che però, al di là del clamore mediatico, della presenza negli annali del calcio e delle 120 reti in 188 partite, ha condotto questo connubio a vincere solo 1 trofeo: la Coppa Italia nella stagione 2004/05 contro la Roma di Conti e Sella.
Manuel Rui Costa il regalo più prezioso di Berlusconi
Berlusconi è stato ed è, closing a parte, un presidente che ha sempre avuto un occhio di riguardo per quei calciatori in grado di dare del tu al pallone. E così, fra i tanti prodigiosi calciatori che hanno vestito il rossonero, il Milan nel 2001 decise di regalarsi, dopo due anni di astinenza in termini di trofei vinti, con un esborso di ben 42 milioni di euro (circa 80 miliardi di lire) il trequartista della Fiorentina Manuel Rui Costa. Cifra che, dopo 30 anni di proprietà, resta quella più alta mai spesa dal “Diavolo” targato Berlusconi e che poi porterà a questo “sodalizio” una Champions League, una Coppa Italia, una Supercoppa Europea, uno scudetto ed una Supercoppa Italiana.