Qualificazioni Euro 2016: scontri in Romania-Ungheria, 46 feriti e 30 arresti (foto)
Sul campo ieri sera è finita con un pareggio per 1-1 tra Romania e Ungheria grazie alle reti nel primo tempo di Rusescu per i padroni di casa e il gol all'82' di Dzsudzsak per gli ospiti. Ma fuori e dentro allo stadio è andata di scena un'altra partita, fatta di tafferugli e violenze tra le due opposte tifoserie che hanno rovinato l'appuntamento con il match valido per le Qualificazioni a Euro 2016. Il bilancio da parte delle forze dell'ordine è pesantissimo: oltre 40 feriti, coinvolti negli scontri e ben 30 arresti. La Federcalcio rumena si è anche espressa ufficialmente sull'acaduto attraverso il presidente Razvan Burleanu che incredibilmente ha criticato la polizia, accusandola di "violenza ingiustificata" nei confronti dei tifosi.
Scontri dentro e fuori lo stadio. La piaga della violenza nello sport e nel calcio è ancora lontana dal potersi considerata vinta. E' infatti di 46 feriti e 30 arresti il bilancio degli scontri che hanno macchiato ieri sera a Bucarest la sfida fra Romania e Ungheria, valida per le qualificazioni a Euro2016. I tafferugli sono scoppiati fuori dallo stadio con un fitto lancio di fumogeni fra le due tifoserie, mentre i supporters magiari hanno danneggiato i pullman su cui viaggiavano perché la loro bandiera nazionale stampata sulla guida era sbagliata. La tensione non è diminuita una volta dentro all'impianto. All'interno dello stadio le forze dell'ordine sono ricorse ai lacrimogeni mentre gli ultras ungheresi hanno dato alle fiamme alcuni seggiolini dopo il gol annullato a Szalai. Lo spiegamento della polizia è stato ingente con lo stadio presidiato da ben 12.000 poliziotti. Che sono però stati duramente criticati dal presidente della Federazione rumena, Razvan Burleanu