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Quagliarella: “Se segno al Torino non esulto. Ho pianto per la cessione”

L’attaccante, colpo di mercato della Sampdoria, ritroverà subito da avversario la sua ex squadra. Quagliarella s’è congedato dal pubblico granata con una lettera d’addio.
A cura di Marco Beltrami
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Il suo trasferimento alla Sampdoria è stato uno dei pochissimi colpi del calciomercato italiano, nella sessione di trattative invernale ormai archiviato da alcune ore. Fabio Quagliarella ha lasciato il Torino per tornare in blucerchiato, dove nella stagione 2006/2007 ha lasciato il segno con 13 gol in 35 presenze. Per un curioso scherzo del destino l’ex di Napoli e Juve ritroverà subito da avversaria proprio la sua ex squadra.

Quagliarella non si smentisce

E il primo pensiero è proprio rivolto alla formazione di Ventura, e alla scelta di non esultare in caso di gol: “Se segno contro il Torino non esulto. La mia linea è questa, la mia professionalità non cambia. Sono cresciuto nel Torino e lo porterò sempre nel mio cuore. Non potrò mai dimenticare i tanti momenti emozionanti vissuti assieme, rispetto la Maratona e lo farò sempre”. Quagliarella dunque si dimostra coerente. In occasione del recente match contro il Napoli infatti la sua scelta di non esultare scatenò le polemiche dei tifosi del Torino che proprio nell’ultimo match di campionato si sono riappacificati con il giocatore.

Il rendimento di Quagliarella (foto Transfertmarkt)
Il rendimento di Quagliarella (foto Transfertmarkt)

Il centravanti di Castellammare non sta nella pelle e non vede l’ora di tornare ad indossare la maglia numero 17. Grande entusiasmo anche per la possibilità di lavorare con uno dei suoi idoli ovvero Vincenzo Montella: “Sono felice del mio ritorno. Mi sono messo subito a disposizione, devo ambientarmi, spero di farlo prima possibile. Trovo Montella che da ragazzino era il mio idolo, è una cosa bella, non vedo l’ora". Contro il Torino Quagliarella quasi certamente partirà dalla panchina lasciando spazio a Correa e Cassano. Nella ripresa però potrebbe esserci spazio per lui chiamato ad aumentare il peso offensivo di una squadra che finora ha ampiamente deluso le aspettative

La lettera di addio al Toro

"Il Toro, mi ha dato tanto, come calciatore e come uomo. Avrei voluto fare molto di più con la maglia granata sulla pelle, però prima il fallimento nel 2005 e poi le recenti incomprensioni ci hanno separato. Peccato, ma nella rosa ci sono anche le spine. Non mi vergogno a dirlo: quando ieri mattina sono passato alla Sisport per prendere le mie cose e abbracciare tutti, l’emozione ha preso il sopravvento e ho pianto. Chi non mi vuole bene penserà che fossero lacrime di coccodrillo. Chi mi conosce invece sa ciò che ho davvero provato. È andata così, le nostre strade si dividono però il Toro per me non sarà mai una squadra come le altre e nel mio cuore ci sarà sempre spazio per i tifosi che davvero vogliono bene al Toro. Un professionista deve andare oltre gli affetti e superare anche le emozioni, ed è quello che mi attende già domani. Come sempre darò tutto per onorare la maglia che indosso e per meritare la fiducia e la stima che mi sono state concesse. Buona fortuna a tutti, un abbraccio con tanto affetto. Fabio".

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