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Psg, dossier alla Uefa sugli episodi dubbi del 6-1 di Barcellona

Il club francese non nega che la sconfitta sia avvenuta anche per demeriti propri ma chiede alla Federazione di fare chiarezza sulla direzione di gara del tedesco, Aytekin, già nel mirino del capo designatore, Collina.
A cura di Maurizio De Santis
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La storia la fanno i vincitori. E il Barcellona, protagonista dell'incredibile ‘remuntada' di Champions ai danni del Psg, l'ha scritta conquistando una clamorosa qualificazione ai quarti di finale della Coppa: dal 4-0 di Parigi al 6-1 del Nou Campo che ha annichilito il Psg. Un risultato epico che, abbinato alla comprensibile euforia dei blaugrana, ha lasciato che passassero sotto traccia altri particolari scomodi di quella gara. A cominciare dalle proteste dei francesi per l'arbitro tedesco – Deniz Aytekin – e le sue decisioni discutibili nella fase cruciale del match. Il capo dei designatori della Uefa, Collina, lo ha messo in quarantena: ne sta valutando con attenzione la direzione di gara e – alla lice di quanto accaduto – non è escluso che possa finire a riposo per le prossime sfide di questa edizione del Trofeo.

Il dossier spedito alla Uefa dal club

La decisione di Collina ha dato così la stura alle intenzioni del presidente Nasser Al Khelaifi: il numero uno dei parigini ha raccolto in un dossier i torti subiti, gli episodi dubbi: tutti documentati con video e moviole commentate da analisi minuziose con il parere di ex arbitri di livello internazionale.

Perché l'arbitro s'è rivelato inadeguato

a convinzione, maturata in sede del Psg, è che Aytekin si sia lasciato travolgere dagli eventi, facendosi magari condizionare dal peso dell'istituzione Barcellona, dalla pressione del Camp Nou tutto esaurito, rivelandosi così inadeguato per garantire una direzione equilibrata, incapace di decidere con lucidità su azioni che alla fine hanno condizionato il risultato, favorendo solo i catalani.

Focus sugli episodi contestati dal Psg

Sono quattro in particolare gli episodi contestati, che prescindono dall'autocritica fatta dal club transalpino per non avere saputo gestire (sia dal punto di vista mentale sia tattico) il vantaggio acquisito al Parco dei Principi: 1) l'espulsione mancata di Neymar; 2) il fallo da rigore di Mascherano su Di Maria; 3) il cartellino rosso non dato a Suarez perdonato per le simulazioni; 4) il penalty concesso al ‘pistolero' caduto in area per una leggera spinta di Marquinhos, quando il risultato era sul 4-1 in favore dei blaugrana.

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