Prove di Milan per El Shaarawy e Balotelli
L'Italia formato Baby è un'Italia che piace. Perde, al momento, ma piace. Non solo al ct Prandelli ma anche agli esteti del calcio che da sempre guardano con occhi di sospetto le prestazioni azzurre, ricercando sempre in ogni incontro quel ‘quid‘ in più per poter proiettare le proprie fantasie ai momenti che più contano, come i prossimi Mondiali in Brasile. E ieri sera, malgrado la sconfitta per 2-1 contro la Francia, l'Italia ha dato dimostrazione che in prospettiva si potrà approdare alla kermesse iridata del 2014 con una buona batteria di giovanotti capaci di far la differenza grazie a talento e qualità.
Sotto questo punto di vista, dunque, la formazione ‘sperimentale' voluta da Prandelli è stata un successo, una vetrina perfetta che ha messo in mostra una buonissima Nazionale che, dalla cintola in su, sembrava più un Under21 che quella Maggiore cui siamo spesso abituati.
I due attaccanti hanno catalizzato l'attenzione principale: una coppia inedita, giovanissima (42 anni in due), già affiatata e divertente, oltre che divertita. E che potrebbe aver fatto le prove generali in vista di un passaggio di Balotelli al Milan, già dal prossimo gennaio.
Il piccolo Faraone ha timbrato il cartellino anche in amichevole, dimostrando un periodo d'oro e una capacità di trovare il gol che ha del disarmante. Così come nel Milan, anche in Azzurro ha sfruttato la sua unica vera occasione mettendosi per il rimanente della sua partita a disposizione dei compagni di reparto e della squadra, ripiegando laddove necessario, propositivo e pronto al sacrificio. Una prova di maturità che lascia intravvedere un futuro più che roseo. Così come Mario Balotelli, meno sorpresa del collega rossonero, perchè già abituato alle platee internazionali, ma per una sera concentrato sul campo senza intemperanze nè distrazioni. Un elemento non da poco per un giocatore comunque di soli 22 anni di cui si continua a parlare ogni giorno per i rapporti difficili con il City, i litigi con mister Mancini e la turbolenta vita privata di SuperMario.
Anche SuperMario ha confermato che quando pensa solo a giocare, di qualità per sè e per i compagni ne ha da vendere. L'incrocio dei pali della porta francese, che gli ha negato il giusto gol personale e un meritato pareggio per la Nazionale azzurra, ne è l'ultima testimonianza: su questa strada, da qui ai Mondiali, può diventare lui il vero leader e trascinatore dell'Italia.
Anzi, si è proposto – se possibile – quale autentica alternativa al Professore non più in tenerissima età e che dovrà essere per forza di cose amministrato anche nelle partite che contano. Nessun cambio della guardia, per carità: le consegne resteranno rispettate fino in Brasile con il centrocampista del PSG a farsi trovare pronto dietro le quinte lasciando la ribalta al bianconero. Eppure, il Verratti visto ieri sera – forse anche perchè sentiva profumo transalpino – è stato a dir poco eccellente diventando il migliore degli azzurri in campo.
Dove c'erano altri ‘colleghi' coetanei messi in gioco da Prandelli, dal talentuoso Florenzi al solito – sfortunato – Giovinco, fino alle conferme per Giaccherini, Candreva, Diamanti. Se si guarda l'undici iniziale, dal centrocampo in su, il ‘veterano' di partenza era un certo Montolivo, 27 anni, regista basso di Milan e Nazionale. Poi tanta gioventù, anche in panchina con i vari Santon, Peluso, Destro.
Ecco, forse, se si può fare una critica a Prandelli è non l'aver messo in campo tutti gli Under20 a propria disposizione, in una serata positiva al di là del risultato.
Sarebbe stato interessante – Prandelli deve però averlo considerato ‘troppo', preferendo concentrarsi sull'inedito reparto offensivo – vedere all'opera anche i vari Santon e Peluso, giovanotti dai gradi requisiti tecnici che hanno però svernato in panchina.
Come Destro. Ma per il centravanti della Roma, il discorso è diverso: non sta attraversando un buon periodo e la convocazione è stata un premio ‘psicologico' per non perdersi e trovare fiducia più che una chiamata per scendere in campo.
E quando si ritroverà, allora sarà dura capire chi scenderà in campo da titolare tra lui, il compagno di club Osvaldo, Giovinco, Balotelli e El Shaarawy. Senza dimenticare ‘Pepito' Rossi che dall'alto dei suoi 25 anni, tornando dall'ennesimo infortunio, pretenderà un posticino con la maglia azzurra…