Prova tv in Serie A, ma che sia uguale per tutti (video)
Esattamente otto anni fa nel tennis faceva il suo ingresso l’hawk eye, l’occhio di falco, una sorta di moviola in campo, grazie al quale i giocatori un paio di volte a set potevano e possono vedere se l’arbitro ha visto giusto su alcune palle dubbie. Il dibattito che all’epoca ci fu sulla novità tecnologica riguardava soprattutto i tennisti di seconda o terza fascia. Perché l’occhio di falco costa parecchio ed in una prova dello Slam certo non si ‘può’ installare su una ventina di campi. Così i ‘big’ sono privilegiati rispetto a chi gioca su un campo periferico. L’occhio di falco nel calcio non c’è, anche se presto potrebbe arrivare, ma lo squilibrio anche nel calcio esiste tra grandi e piccoli.
Prova tv – In questo caso però rispetto a quello che si può pensare le grandi possono essere svantaggiate. Perché in un match come Juventus-Milan, Roma-Inter o Napoli-Fiorentina le telecamere sono tra le quattordici e le diciannove e un eventuale colpo proibito, come quelli che abbiamo visto sabato scorso da parte di De Rossi a Icardi e Juan Jesus a Romagnoli o come quello di Mexes a Chiellini dello scorso ottobre, può sfuggire alla quaterna arbitrale, ma certamente non può passare inosservato dalla televisione. E quindi per i cattivi di turno la prova tv viene applicata e le tre giornata di squalifica arrivano immancabili. Un episodio simile potrebbe invece non essere visto in un match tra due piccole, in cui al massimo chi riprende il match utilizza al massimo nove telecamere e quindi qualche furbetto potrebbe teoricamente farla franca. Il problema va risolto.