Problemi, errori e disservizi: DAZN ancora nel mirino dei tifosi di Serie A
Ormai sta diventando una consuetudine: durante i weekend di Serie A sta diventando normalità aprire un qualsiasi social network e trovare una infinità di critiche e polemiche nei confronti di DAZN. La piattaforma che si è aggiudicata una parte dei diritti tv per il massimo campionato di calcio italiano (l'acquisto dei diritti per la trasmissione in esclusiva di 114 partite a stagione, tre per giornata e gli highlights delle altre 7 comprati da Sky) fin dalle prime partite aveva dimostrato di non essere pronta per offrire un servizio quantomeno decente ad una platea molto esigente come sono i tifosi di calcio.
I problemi di lag (blocchi e ritardi) e quelli che riguardano la qualità dell'immagine sono arrivati un po' da tutte le parti, dalle cablatissime città ai tifosi dei paesini più sperduti d'Italia: critiche e polemiche infuocate che hanno messo a nudo il gigantesco digital divide italiano, che si può definire tecnologicamente arretrato, ma che allo stesso tempo ha mostrato come non ci può improvvisare per dare un'offerta importante come quella calcistica.
Settima giornata, stessi problemi di sempre
I più postivi pensavano che questi problemi si sarebbero risolti con l'andare avanti delle giornate ma così non è stato: alla settima giornata persistono situazioni che hanno riguardato le gare Lazio-Napoli e Napoli-Milan delle prime due giornate. Alla settima giornata ci siamo ritrovati di fronte alla presentazione della gara delle 12:30 tra Bologna e Udinese con una foto sbagliata nella locandina (c'era un calciatore del Cagliari) e gli immancabili problemi di fermo immagine e di qualità visiva e audio nell'arco dei 90′. Certamente i problemi di digital divide in Italia sono evidentissimi e sotti gli occhi di tutti ma a perdere in questa storia sono, come spesso accade, i tifosi che vogliono soltanto godersi le partite della loro squadra. Il problema è, sicuramente, a monte e fa riferimento a come sono stati divisi i pacchetti sui diritti tv della Serie A ma la responsabile ha un nome e un cognome ed è commissariata, ormai da un po'.