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Presidenza Figc, Albertini apre ad una possibile rinuncia: “Se si ritira Tavecchio, lo farò anch’io!”

Dopo il documento presentato dai nove club anti Tavecchio, anche l’attuale vice presidente parla di un possibile passo indietro, con un comunicato pubblicato su Twitter.
A cura di Alberto Pucci
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C'è sempre più confusione intorno alla Figc e alle elezioni presidenziali. La bufera "Carlo Tavecchio" ha, infatti, generato un fronte "No Tav" che, nelle ultime settimane si è allargato: un partito d'opposizione capitanato da Juventus, Roma e Fiorentina e supportato da Cagliari, Cesena, Empoli, Sampdoria, Sassuolo e Torino che ha già fatto capire che non sosterrà nessuno dei due candidati. A poche ore dall'elezione del sostituto di Giancarlo Abete, la candidatura di Tavecchio rimane quindi sempre più in bilico, al punto che in molti hanno chiesto all'attuale Presidente della Lega Nazionale Dilettanti di ritirarsi dalla corsa alla poltrona della Figc. Albertini, che non gode della maggioranza e che non vuol sentir parlare di commissariamento, ha voluto commentare l'attuale situazione attraverso un comunicato pubblicato su Twitter: "Se nell'interesse del calcio Tavecchio ritirasse la propria candidatura sarei pronto a fare altrettanto, con l'unico fine di tenere unito il nostro mondo che ha urgente bisogno di riforme e dialogo".

L'ultima trovata di Tavecchio – Tirato per la giacca da più parti, Tavecchio ha deciso di non badare alle polemiche e continuare per la sua strada. L'ultima idea del settantunenne dirigente italiano è quella di provare a lavare via l'onta del razzismo, appicicatagli addosso dopo la gaffe sulle "banane", con un nuovo "profilo" che, in caso di sua vittoria, verrà proposto: "Mi piacerebbe che un consigliere federale sia delegato a lottare contro la discriminazione razziale – ha fatto sapere Tavecchio – Spero sia un calciatore ad avere quel ruolo". Dopo aver incassato, nella giornata di ieri, anche l'appoggio di tutta la Serie B, Tavecchio s'avvia alla vittoria nonostante il tentativo in extremis di Andrea Agnelli e degli altri otto dissidenti: "Sono inorridito dal documento che hanno fatto – ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport Maurizio ZampariniHanno anche tentato di coinvolgermi, mi hanno telefonato Cairo e Agnelli, ma li ho mandati a quel paese. Cercare di sovvertire una maggioranza attraverso il potere è vergognoso".

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