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Premier League, lotta ai procuratori: pronta una legge ‘taglia commissioni’

La Lega inglese ha deciso di trovare una soluzione: le commissioni saranno a carico dei giocatori e saranno direttamente collegate alla durata dei contratti. Inoltre, potrebbe essere inserito un esame da superare per avere il tesserino di agente e l’obbligo di avere un conto corrente nel regno Unito.
A cura di Alessio Pediglieri
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Tutti li odiano, li criticano, non li sopportano e indicano quali primi responsabili dell'addio di un giocatore ad una società o dell'acquisto sbagliato durante l'estate. Sono i procuratori, croce e delizia del nostro calcio, sempre più potenti e virali all'interno delle trattative tanto da decidere a volte la soluzione finale, inserendo clausole o richieste ‘particolari' di pagamento. Un atteggiamento che adesso in Inghilterra potrebbe avere i giorni contati perché la federcalcio inglese starebbe lavorando ad una nuova regola da applicare in premier League e nelle serie minori.

Uno stop alle commissioni sempre più alte

Si tratta di una regola "abbatti commissioni", così da evitare speculazioni da parte degli stessi agenti che arrivano anche a decidere le percentuali da ottenere per far concludere in modo positivo una trattativa. Un ‘ricatto' cui i club sono da tempo sottoposti ma cui non vogliono più sottostare. La Lega inglese, infatti, sta pensando di cambiare le regole sulle commissioni da pagare agli agenti e costringere i calciatori, non più i club, a farsene carico. Sarebbe un cambiamento epocale che permetterebbe alle società di non avere rapporti diretti con gli agenti e ai giocatori di studiare sinergie economiche più morigerate per concludere le trattative. I vertici della Premier, riferiscono gli inglesi di "Sky Sports", si incontreranno per affrontare l'argomento sempre più delicato.

Tutte le novità per bloccare le speculazioni

L'obiettivo è porre fine alla spirale crescente delle commissioni che, lo scorso anno, hanno quasi toccato quota 250 milioni di euro fra Inghilterra e Galles. Uno dei vincoli sarebbe legare le commissioni alla durata del contratto, in modo che gli agenti non spingano più per ottenere i trasferimenti dei propri assistiti ben prima della scadenza in girotondo di scambi. Fra le proposte sul tavolo c'è anche quella di reintrodurre un esame da affrontare per ottenere la qualifica di agente e l'obbligo di operare attraverso un conto corrente in una delle banche del Regno Unito e non più in paradisi fiscali esteri.

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