Premier League, il record del Watford: 23 nazionalità diverse in squadra

Il Watford dopo sette stagioni è tornato a giocare in Premier League. I ‘Calabroni’ questa volta vogliono assolutamente mantenere il posto in Premier, impresa storicamente ardua per il club londinese che dagli anni ’80 (all’epoca il proprietario era Elton John) non riescono a disputare due campionati consecutivi nel massimo campionato inglese. La famiglia Pozzo, proprietaria del club da tre anni, per non correre grossi rischi ha scelto un allenatore molto esperto lo spagnolo Quique Flores e ha soprattutto investito moltissimo sul mercato. Finora l’avvio non è stato eccellente. Tre pareggi e una sconfitta, ma con il City capolista. In attesa di vedere se arrivare l’agognata salvezza, il Watford si accinge a battere un record senza dubbio particolarissimo. Perché nella rosa di Quique Flores ci sono calciatori di 23 nazionalità diverse.
Sicuramente l’ex allenatore del Valencia avrà più di un traduttore al suo fianco. Perché, con tutta la buona volontà, difficilmente tutti i suoi calciatori, parecchi acquistati in estate, avranno difficoltà di comunicazione. Il portiere titolare è il brasiliano Gomes, in difesa ci sono l’ex napoletano Britos, che è uruguaiano, l’austriaco Prodl e il greco Holebas, preso dalla Roma. Mentre in mezzo al campo agiscono il francese Capoue, che vanta un passato al Tottenham, lo svizzero Behrami e lo spagnolo Jurado. Il genio è tutto italiano, e ha il nome e il cognome di Alessandro Diamanti, che in Premier ha già giocato con il West Ham. In avanti i gol salvezza li devono garantire il colombiano Ibarbo, appena preso in prestito dalla Roma, e capitan Deeney, uno dei tre inglesi del Watford. In rosa Quique Flores ha anche il giovane olandese Ake del Chelsea, due calciatori algerini Belkalem e Gueidoura, uno svedese Ekstrand, un giamaicano Doyley, l'ecuadoriano Paredes, un gruppetto ristretto di irlandesi, Gilmartin e Hoban, e scozzesi Anya e Jakubiak, il belga Oularé, un nigeriano Ighalo, il nord irlandese Cathcart, il difensore del Camerun Nyom e il portiere lituano Arlauskis. Chissà se questa babele di lingue e culture riuscirà a produrre la salvezza del Watford.
Una Premier League sempre più internazionale
Sono ben 59 nazioni diverse quelle rappresentate nella massima divisione inglese: i sudditi di sua Maestà che giocano in Premier League sono appena 176 su 526, pari al 33,4%. Tutti gli altri sono nati al di fuori dei regi confini, ma va anche chiarito che per "stranieri" si intendono anche gallesi, scozzesi ed irlandesi. Il boom sono i francesi: ben 37 i transalpini che militano in Premier, seguiti dagli spagnoli (33). Sei invece gli italiani: tre i nuovi arrivati (Matteo Darmian al Manchester United, Alessandro Diamanti al Watford ed Angelo Ogbonna al West Ham), che si aggiungono a Graziano Pellè del Southampton, Fabio Borini e Vito Mannone, entrambi in forza al Sunderland. Ma ci sono anche delle clamorose "assenze": con la partenza del Chicharito Hernandez, mancano completamente i calciatori messicani. Stesso discorso per quanto riguarda invece la Russia.