Premier, la magia nera imperversa tra i giocatori africani

Che il calcio africano negli ultimi vent'anni abbia fatto passi da gigante è indubbio, soprattutto da un punto di vista della qualità dei giocatori che pian piano hanno costellato il panorama europeo. E nemmeno l'Inghilterra è stata refrattaria al fascino di avere esponenti del Continente Nero all'interno della Premier League. Con ottimi risultati sul campo e campioni che ne hanno descritto pagine anche memorabili. Come Drogba e la sua storia con il Chelsea o Adebayor fino a poche settimane fa al Tottenham, giocatori stimati Oltremanica e idoli indiscussi dei tifosi. Ma insieme alla qualità del calcio africano molti di loro hanno portato con sè anche tradizioni e costumi del proprio continente.
Come l'abitudine di rivolgersi agli spiriti per poter migliorare le proprie prestazioni o per tutelarsi dalle forze maligne, con la magia nera o bianca, che accompagna quotidianamente i giocatori. Come Adebayor che ad esempio crede che gli stregoni possano condizionare una carriera o una partita e, per evitare, maledizioni spende cifre enormi per evitare problemi. Un esempio? Nel dicembre 2014, aveva rivelato che la madre (appena cacciata di casa dal figlio) aveva usato la magia di un "uomo Juju" per rovinargli la carriera.
E il bomber ex Tottenham non è il solo, anzi è in ottima compagnia. Brown Ideye, oggi all'Olympiacos ma con un passato al West Bromwich Albion, ha confermato queste credenze all'interno dfel calcio inglese: "Conosco molti giocatori che si sono rivolti a questi stregoni ma poi non riescono a staccarsene perché hanno paura di subìre maledizioni. E' una trappola". Ma i gossip si sprecano. La moglie di una stella della Premier ha rivelato che il marito passa ogni mese mille sterline a uno stregone in Costa D'Avorio chiedendo protezione. Un giro di denaro che copre diverse migliaia di euro: un rito costa circa 500 sterline e prevede astinenza sessuale per 9 giorni e in questi stessi giorni ci sono riti particolari da seguire per provare a ‘dominare gli avversari'.