Prato, squalificato 11enne per insulti razzisti

Mano pesante del Giudice Sportivo del Comitato Regionale Toscano, che ha squalificato fino al 22 gennaio 2015 un ragazzino di 11 anni per insulti razzisti. L'episodio è accaduto nella categoria Esordienti toscana tra il Maliseti (frazione pratese) ed il Prato del 18 ottobre, terminata con la vittoria ospite. Il giovane L.M., che si trovava in panchina, è stato squalificato perché "dalla panchina rivolgeva ripetute offese razziste nei confronti del direttore di gara", si legge nel comunicato ufficiale, "sanzione determinata considerata la giovane età del calciatore". Il direttore di gara, infatti, era un ragazzo di colore ed il giovane calciatore, secondo il referto dell'arbitro, lo avrebbe insultato in modo razzista. Nella stessa gara era stato espulso anche il tecnico della stessa squadra, poi squalificato fino al 22 dicembre, perché "alla notifica del suo allontanamento per proteste e per essere entrato in campo indebitamente", si legge ancora nel comunicato del Giudice Sportivo, "lo abbandonava solo dopo due minuti, tenendo così, un comportamento diseducativo vista la categoria".
Una squalifica che rischia di diventare da record: prima di lui, infatti, era stato Cosimo Marco La Ferrara, sedicenne degli Allievi del Milan, ad essere squalificato per razzismo. Il calciatore, diventato il più giovane ad essere squalificato per insulti razzisti, era stato punito con cinque giornate di squalifica, mentre il club aveva avuto una multa di cinquemila euro. L'episodio era accaduto a marzo scorso, nel derby tra Allievi del Milan e dell'Inter: La Ferrara, dopo aver siglato il cinque a zero per i rossoneri, si era avvicinato al nerazzurro Opoku sussurrandogli "Questo è per te, negro di merda". Ne seguì una rissa che poi sedò Brocchi, allenatore rossonero, che decise di mettere il ragazzo fuori rosa per quattro partite, prima della batosta del giudice sportivo. Prima di La Ferrara, era toccato all'atalantino Grassi essere squalificato nella scorsa stagione per dieci turni (poi dimezzati) dopo aver apostrofato con insulti razzisti un avversario del Verona.