Prandelli-Valencia, addio polemico: “Mi hanno preso in giro”

E' stato breve, intensa e negativa. L'avventura di Cesare Prandelli in Liga è di quelle da dimenticare subito. Una parentesi in cui l'ex Ct azzurro aveva puntato al rilancio professionale alla guida del Valencia e che si è conclusa prematuramente in questi giorni, dopo qualche mese sulla panchina di un club che sta vivendo il dramma della retrocessione. Proprio Prandelli era stato ingaggiato per dare la classica scossa e ridare una forma al progetto valenciano da troppo tempo lontano dai vertici del calcio iberico. E invece, si è arrivati alle dimissioni con relative reciproche accuse tra allenatore e club che aumentano i rimpianti.
La verità di Prandelli
Accordi disattesi – A sentire Cesare Prandelli, il progetto è stato proprio il motivo della scelta di abbandonare la panchina del Valencia. Un progetto disatteso dal club che aveva promesso al tecnico ingaggi e acquisti in vista del mercato di gennaio dove la società avrebbe investito per ridare slancio in classifica ad una realtà calcistica che doveva competere per traguardi più ambiziosi. E invece, a poche ore dall'apertura della parentesi invernale, dal Valencia è stato comunicato che si sarebbe potuto procedere all'acquisto solo di un giocatore non di 4, come da principio era stato assicurato: "Quando gli acquisti si sono ridotti da quattro a uno ho pensato che questo era sbagliato. Ho espresso il mio disagio. Ero venuto per un altro progetto. Rispetto la città e i tifosi e così mi dimetto. E Garcia Pitarch mi ha detto che se mi fossi dimesso anche lui avrebbe lasciato".
La brutta figura con Zaza – Il pensiero di Prandelli si rivolge anche a Simone Zaza, uno dei giocatori che personalmente il tecnico aveva garantito sarebbe arrivato e per il quale si era mosso in prima persona: "Il 27 dicembre era fatta o almeno così sembrava. Il presidente poi mi ha detto che il progetto iniziale dell'acquisto di quattro giocatori era stato ridotto ad uno e che il 29 avremmo dovuto decidere chi prendere e a chi riunciare. Ho detto che se questa era la posizione del club, avrei rotto il contratto". E così è stato
La replica del Valencia
Nessun accordo di mercato – La verità del Valencia però è differente e i sassolini vengono lanciati nello stagno anche dal club spagnolo. Prandelli sarebbe stato poco chiaro nelle richieste, avrebbe lasciato carta bianca al club senza dettare nomi e condizioni e da parte del Valencia non ci sarebbero mai state garanzie o accordi per acquisti certi. A sottolinearlo è lo stesso Pitarch chiamato in causa da Prandelli: "Non ci ha mai fornito dei nomi per rafforzare la squadra. Prima di presentare le dimissioni mi ha chiesto espressamente cinque giocatori, senza richiedere alcun nome specifico: un attaccante, due centrocampisti e un esterno sinistro. Dopo l'infortunio Mangala mi ha chiesto anche un centrale in aggiunta, troppi per noi. Obi Mikel e Zaza avrebbero potuto facilmente firmare, ma avrei dovuto sceglierne uno, non possiamo permetterci una campagna acquisti milionaria"