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Prandelli commenta Euro 2012: “Sono orgoglioso, ma l’Italia è un Paese vecchio” (VIDEO)

Conferenza stampa di congedo. Prima di volare alla volta dell’Italia, il commissario tecnico della Nazionale azzurra ha commentato l’avventura europea ed ha lanciato chiare accuse al sistema calcistico italiano.
A cura di Adriana De Maio
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conferenza stampa prandelli

"Possiamo essere orgogliosi di quest'Italia". Ha ragione Cesare Prandelli, possiamo davvero essere fieri del percorso azzurro ad Euro 2012. "Possiamo essere soddisfatti, abbiamo schierato una squadra propositiva e corretta". Una sinfonia di applausi ha accolto l'ingresso del ct della Nazionale in conferenza stampa, la conferenza che mette un punto fine all'avventura continentale e che traccia la strada futura, quel cammino che porterà l'Italia ai Mondiali brasiliani del 2014. Una conclusione, quindi, ma anche una conferma di continuità: Prandelli resta saldamente ancorato alla panchina azzurra, fa autocritica e si augura che il calcio italiano (e l'intera concezione del pallone nel nostro Paese) cambi.

L'attacco al "potere" – Un Prandelli rivoluzionario, convinto dei mezzi della sua Nazionale e della crescita dimostrata nei due anni del suo mandato. Dei risultati positivi (che potrebbero essere ancora migliori) che sono, però, sedati dalla concezione generale che del calcio si ha nella nostra Nazione.

Siamo un Paese vecchio, con tante cose da cambiare. Noi siamo venuti all'Europeo per cambiare, per perseguire un'idea senza farsi condizionare dal risultato. Sappiamo di dover fare i conti con la logica del risultato che però non deve essere condizionante, bisogna avere la forza di credere in un'idea. Sicuramente troveremo difficoltà, dovremo abbinare l'aspetto del gioco alla necessità di risultato. In questi due anni abbiamo cercato di costruire una Nazionale con la mentalità di un club"

Un Paese vecchio, con idee datate e non ancora pronto a vincere. Sono queste le principali differenze tra Italia e Spagna (intesi come Nazioni non solo come Nazionali) che, secondo Pranelli, hanno agevolato la vittoria delle Furie Rosse, oltre ovviamente alla netta supremazia sul campo.

Vincere l'Europeo avrebbe fatto bene, ma avrebbe tolto l'equilibrio a qualcuno: non siamo ancora pronti a vincere, quando lo saremo vinceremo e rivinceremo ancora, senza alti e bassi né disagi"

Largo ai giovani, Zeman ottimo alleato – Programmare la crescita, far maturare il calcio nostrano favorendo il lavoro delle "cantere" nazionali. E' questo il punto di partenza per rinnovare il pallone in Italia. Il nuovo mister della Roma, Zdenek Zeman, in questo senso, potrebbe tendere una mano alla selezione tricolore.

Dovremo programmare e valutare i giocatori giovani- ha dichiarato il ct azzurro – Devi far crescere uno al suo fianco, solo che se questo non fa le coppe come fa a crescere? Chiediamo di verificare la crescita di questi ragazzi ogni due mesi altrimenti che progetto è? Che obiettivo abbiamo. Postilla su Zeman: Conoscendolo avrà la volontà di far un calcio propositivo, mai guardato alla carta d'identità, quindi saranno giovani".

Nazionale sempre in secondo piano –  Cavalcando sempre l'onda delle "critiche", il commissario tecnico è tornato sulla sempreverde questione della discriminazione nei confronti della Nazionale, i cui impegni scivolano sempre in secondo piano rispetto alle necessità dei club.

Quando dico che la Nazionale non frega a nessuno è la verità. Quando si gioca Italia-Inghilterra? Il 15 agosto. E la Supercoppa Juve-Napoli? Il 12 agosto. Non c'è sensibilità.

Si poteva osare di più. Pirlo è un gladiatore – Il ct azzurro ha riconosciuto i meriti della Nazionale ma anche le sue colpe personali. Prandelli ha motivato le sue scelte di formazione, quei piccoli nei che gli hanno attirato le maggiori critiche dopo la pesante sconfitta di ieri contro la Spagna.

In cosa potevo essere più bravo? In finale avrei dovuto avere il coraggio di cambiare di più. Ma sarebbe stata una mancanza di rispetto per chi mi aveva portato in finale."

E al faro del centrocampo azzurro, colui che ha conteso fino all'ultimo lo scettro del migliore di Euro 2012 ad Andres Iniesta, il ct ha rivolto solo complimenti scongiurando la possibilità di un suo ritiro dalla Nazionale: "Pirlo verso l'addio? Mi auguro che giochi ancora per due anni, ne ha capacità, forza e credo anche voglia".

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