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Potenza, la FIGC blocca l’iscrizione in Terza Categoria della “Optì Pobà”

La squadra, composta solo da rifugiati politici, parteciperà ad un campionato amatoriale dopo il rifiuto da parte del Comitato Regionale della Basilicata di accettare l’iscrizione al campionato di Terza Categoria. Il club era nato dopo le frasi razziste del presidente Tavecchio sui calciatori extracomunitari.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un allenamento della ASD Optì Pobà (Foto da Facebook)
Un allenamento della ASD Optì Pobà (Foto da Facebook)

La FIGC ha respinto la richiesta di iscrizione nella Terza Categoria ad una compagine di Potenza, la "Optì Pobà". La formazione, composta solo da rifugiati politici, ha scelto questo nome prendendo spunto dalla gaffe clamorosa commessa dal presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio. Ricardate la frase sui calciatori extra-comunitari e mangia-banane? Per quelle parole la Uefa ha deciso di squalificare il numero uno della ‘pedata' italiana mentre nel nostro Paese se l'è cavata con una semplice archiviazione… Perché i dirigenti dell'Opti Poba avevano scelto di chiamarsi così? E' un modo intelligente di cancellare un brutto episodio, trasformando una battuta razzista in una iniziativa per l'integrazione. Non è stato di questo avviso, però, il comitato regionale della Basilicata, che ha rigettato la richiesta di iscrizione della squadra alla terza categoria lucana. Contattato dalla Gazzetta dello Sport, il presidente del comitato regionale Piero Rinaldi ha specificato: "Ho detto al fondatore della squadra che non poteva usare quel nome in un campionato federale. Mi dispiace moltissimo, l'iniziativa potrebbe essere un fiore all'occhiello per la federazione, ma crediamo non sia giusto usare quel nome".

Una doccia fredda per Francesco Giuzio, fondatore dell'A.S.D. Optì Pobà. Che però non si perde d'animo: "Non faremo la Terza Categoria, ma un torneo amatoriale". Il nome della squadra, ovvamente, resterà uguale: la Optì Pobà farà dunque parte di un campionato organizzato dalla OPES (Organizzazione per l'Educazione dello Sport), senza così essere costretta a mutare il proprio nome. Ed in tanti, sulla loro pagina Facebook, hanno già fatto sapere che tiferanno per loro. Una bella iniziativa, insomma, destinata a durare. Anche se dalla FIGC è arrivato il diniego a partecipare ad un loro campionato. Del resto, l'obiettivo è chiaro: "La nostra Associazione si rivolge ai cittadini extracomunitari presenti sul territorio italiano, in particolare ai richiedenti lo status di rifugiato politico", si legge sulla pagina Facebook della ASD Optì Pobà, "Ci prefiggiamo l'obiettivo di favorire, attraverso il gioco del calcio e con tutti i mezzi possibili, una reale integrazione dei primi nel tessuto sociale italiano, e di conseguenza di realizzare un confronto, che sia sinonimo di crescita, tramite l'interscambio di esperienze tra i cittadini italiani e quelli extracomunitari. Tutto ciò nella ferma convinzione che, l'unica cosa che importa è l'appartenenza al genere umano, e non lo Stato di provenienza, la lingua che si parla o il Dio che si prega. Un'esperienza che va contro chi cavalca il malcontento popolare e individua nel "diverso" o nel "nuovo" i responsabili del difficile momento economico in cui stiamo vivendo".

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