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Porto-Braga: la finale più “brutta” degli ultimi 10 anni di coppe europee

L’edizione 2011 dell’Europa League è andata in Portogallo. Questo però lo si sapeva già prima di iniziare la sfida di Dublino, infatti al Croke Park…
A cura di Mattia Sparagna
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Porto vince Europa League

L'edizione 2011 dell'Europa League è andata in Portogallo. Questo però lo si sapeva già prima di iniziare la sfida di Dublino, infatti al Croke Park si sono affrontate due squadre lusitane: il Porto ed il Braga. Alla fine è stata la squadra più blasonata e con il pronostico dalla sua a portare a casa il trofeo, patendo forse qualcosa di troppo e riuscendo ad imporsi solo col minimo scarto. Tutto ciò non inficia, però, la stagione perfetta del Porto.

ATTESE DISATTESE – Gioco di parole breve ma adatto che potrebbe riassumere l'andamento della sfida tra due formazioni che si conoscevano alla perfezione (essendo protagoniste del campionato nazionale portoghese) e che quindi hanno badato molto al tatticismo e non hanno giocato il calcio "spumeggiante" che le ha caratterizzate. Sopratutto il Porto del nuovo fenomeno Villas Boas ha deluso le aspettative.  Seppur riuscendo a vincere il trofeo, che era la cosa fondamentale, il Porto non è riuscito a dominare la sfida, rischiando anche di subire la rete del Braga che avrebbe potuto pareggiare i conti. Non

FC Porto allenatore- Villas Boas

tanto per i pochi gol, ma a causa delle pochissime emozioni che la sfida ha regalato, forse la partita Porto-Sporting Braga 1-0 è stata una tra le finali meno emozionanti degli ultimi 10 anni.

COLPA DELLA TATTICA – Forse, come detto, il problema maggiore di una sfida così povera di emozioni per essere una finale era che le due squadre si conoscevano quasi alla perfezione. Villas Boas si è schierato con il solito 4-3-3, schierando nel tridente, oltre alla "magnifica coppia" Hulk-Falcao, anche l'esterno d'attacco Varela che aveva il compito di incunearsi nella granitica difesa del Braga. Il tecnico di quest'ultima, Domingos Paciência, aveva optato per un accorto 4-4-2 che in fase di non possesso diventava una specie di 4-5-1 con il solo Lima a doversi districare nel difficile compito di unica punta dell'attacco biancorosso.

FC Porto attaccante - Falcao

FALCAO SPEZZA L'EQUILIBRIO – E' stato il solito attaccante colombiano del Porto, capocannoniere della manifestazione con 17 reti, a sbloccare la sfida e a permettere (grazie al suo gol) al Porto di aggiudicarsi il trofeo. Una media gol incredibile se si pensa che il colombiano ha giocato meno di 1100 minuti (nei 13 incontri disputati dalla sua squadra) e che quindi ha segnato un gol ogni 64 minuti. Oltre alla media altissima è anche la qualità delle reti di questo attaccante salito alla ribalta proprio in quest'ultima edizione dell'Europa League. Nell'ultimo atto ha avuto il merito di sbloccare la partita (al 44′ minuto del primo tempo) e di decidere la sfida, grazie ad un colpo di testa perfetto che ha concluso una bellissima azione di contropiede dei Dragones, senza però regalare altri sussulti degli di nota. Nemmeno l'altro fenomeno, il brasiliano Hulk, è stato brillante come ci si aspettava. Il centrocampista Guarin è stato uno dei più positivi, dispensando belle giocate e sopratutto l'assist sfruttato alla perfezione dal 25enne attaccante colombiano ex River Plate. L'obiettivo dell'Inter Fernando, non ha brillato, limitandosi a fare lo stretto necessario per la vittoria finale.

BRAGA TROPPO ACCORTO E POCO INCISIVO – Forse l'emozione, forse il troppo timore verso i biancoblu di Oporto,

Sporting Braga - UEFA Europa League

fatto sta che il Braga ha fatto ben poco.  Prima del vantaggio dei Dragones, il Braga controllava agevolmente e aveva provato ad impensierire il portiere Helton con una bella conclusione di Custodio che però è finita di poco lontano dalla specchio della porta. Dopo il gol di Falcao, e qualche aggiustamento tattico di Paciência, nel secondo tempo il Braga aveva iniziato col piglio giusto, aggredendo gli avversari e arrivando, già nei primissimi minuti della ripresa, a sfiorare il gol del pareggio. Purtroppo per i sostenitori dei biancorossi lusitani, ma anche per chi avrebbe voluto una finale più spettacolare, l'appena entrato Marcio  Mossorò non è riuscito a sfruttare un'occasione d'oro. Il brasiliano, infatti, si è trovato a tu per tu con il portiere del Porto senza però riuscire a depositare la palla in rete per l'opposizione dello stesso numero 1 biancoblu. Dopo quella fiammata il Braga si è spento, anche grazie alla sapienza tattica degli uomini di Villas Boas che sono stati bravi a tenere il ritmo basso.

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