Pogba, Mahrez e Payet: a Le Havre è nata una generazione di talenti
Ci sono tre calciatori che stanno incidendo moltissimo sulle sorti delle loro squadre ma hanno un minimo comune denominatore: l'Accademia calcistica di provenienza. I tre calciatori in questione sono Paul Pogba, sulla cresta dell'onda da qualche anno, Riyad Mahrez e Dimitri Payet. La squadra in cui si sono fatti notare è il Le Havre Athletic Club Football Association. Per la maggior parte dei fan occasionali del calcio francese, la società più vecchia del calcio francese è solo il club dell'ex commissario tecnico degli Stati Uniti, Bob Bradley, o il club da cui il Manchester United ha prelevato Paul Pogba. Non si ricordano successi nella massima divisione né performance europee. Esatto. Il Le Havre non ha mai conquistato grandi titoli, al di fuori di una Coupe de France nel 1959, e, in effetti, ha trascorso la maggior parte della sua esistenza in Ligue 2, il club ha una ricca storia di produzione di alcuni talenti pregiati soprattutto negli ultimi quindici anni.
Attualmente è sotto la direzione di Yohann Louvel ma il centro di formazione del club opera solo dal 1983 e ha rilevato un buon flusso di giocatori di successo tra le sue fila che poi hanno militato sia nella massima serie francese che negli altri paesi. Infatti, il club ha fatto abbastanza bene vincendo la prestigiosa Coppa Gambardella (il campionato francese Under 18) nel 1989, un risultato impressionante visti i mezzi della loro concorrenza. Il Le Havre ha recentemente prodotto una serie di giocatori che tracciano uno spaccato, molto variegato, del calcio francese degli ultimi vent'anni.
Il presente
Paul Pogba. Probabilmente il giocatore più interessante al mondo degli ultimi due anni. Pogba in Normandia si è fermato soltanto due anni, dopo esservi approdato a titolo gratuito dal Torcy, ma il suo tempo a Le Havre non può essere svenduto in termini di importanza: è stato tra i protagonisti della cavalcata fino alla finale del campionato nazionale U-16 battendo club più noti come Lione e Nancy e arrendendosi solo davanti al Lens.
Il suo trasferimento al Manchester United nel 2009 è stato fonte di una polemica non trascurabile che ruota attorno alle accuse di essersi approfittati del giocatore, ma da quando è passato dal Manchester alla Juventus Pogba è diventato uno dei migliori giocatori del mondo ed è nel mirino di diversi top club europei. Mentre alcuni sostengono che al Manchester sarebbe stato più influente ma la sapiente gestione di Antonio Conte prima, e Massimiliano Allegri poi, hanno plasmato un vero fenomeno.
Dimitri Payet. L'estroso Payet, che quest'anno milita nel West Ham, ha notevolmente alzato il suo profilo e le sue prestazioni ma non è nessuna sorpresa per tutti quelli che hanno seguito la sua carriera. La scorsa stagione, quando militava nel Marsiglia, con sedici assist ha imposto un vero e proprio record di Ligue 1. Durante la militanza tra Nantes, Saint-Etienne e Lille era uno dei giocatori più pericolosi della divisione, operando sia come numero dieci che sulla fascia, combinando un tiro pericoloso ad una buona etica del lavoro e un occhio per l'ultimo passaggio. Prima di sfondare con Les Canaris, Payet, insieme ad altri di giocatori come Guillaume Hoarau e Florent Sinama Pongolle, ha militato nel Reunion. Problemi con il suo comportamento hanno affrettato il ritorno dall'isola a 17 anni, ma non passò molto tempo prima che il Nantes lo riportasse in Ligue 1 dopo la retrocessione del Le Havre. È stata quella la prima tappa per questo meraviglioso giocatore che sta continuando a migliorare. Ultimo step, la vittoria del London Player of the Year Award davanti a Mesut Ozil e Harry Kane. Niente male. L'unico problema, al momento, potrebbe essere il contrasto con Didier Deschamps, attuale selezionatore della nazionale francese, ma l'ex allenatore di Monaco e Juventus ha mostrato segni di apertura. Gli Europei si avvicinano.
Riyad Mahrez. Le meraviglie che Mahrez sta dispensando al mondo in questa stagione sono sotto gli occhi di tutti ma ha avuto non poche difficoltà ad affermarsi. Basta vedere la differenza tra lo scorso anno e quello in corso: l'arrivo di Ranieri pare abbia fatto sbocciare questo talento. Nella stagione in corso ha realizzato 14 reti e lanciato a rete i compagni per 10 volte.
Il nativo di Sarcelles presenta un percorso contorto perchè, nonostante la sua sfera di capacità al piede, è stato a lungo ritenuto troppo fragile per praticare al massimo livello: "Mi hanno detto che ero troppo magro, che facilmente mi prendevano la palla. Ho avuto sempre una buona tecnica ma fisicamente non ero forte. E non ero veloce. Ma ho sempre lavorato duro" ha confessato al The Guardian qualche mese fa. Mahrez prima di firmare per il Leicester, nel 2010, era stato tesserato dal Le Havre, squadra che militava in Ligue 2: in quattro anni ha totalizzato 127 presenze contornate da 34 gol. Dell'Accademia di Le Havre porta sempre un ottimo ricordo: “E'stata la scelta migliore per me perché hanno degli ottimi sistemi con i giovani”. Se i risultati sono questi, bisogna credergli.
Steve Mandanda. E' uno dei portieri più forti della Ligue 1 da diverse stagioni. L'attuale estremo difensore del Marsiglia è arrivato da Le Havre nel 2007 e per tre volte è stato eletto portiere dell'anno. Mandanda ha vinto con l'OM il titolo del 2010, nonché le tre successive Coupe de la Ligues. Prima di firmare per il Marsiglia aveva sostenuto un provino con gli inglesi dell'Aston Villa, ma non se ne fece nulla. Questo portiere originario del Congo ha giocato due stagioni per Le Havre in Ligue 2, dopo aver trascorso cinque anni nell'Accademia. Un prodotto vero, autentico della scuola della Normandia.
Il passato
Ibrahim Ba. Nel 1997 costò ben 12 miliardi di lire al Milan perchè era uno dei talenti più promettenti dell'intera Francia. In molti lo ricordano per la pettinatura stravagante ma era definito come un esterno destro veloce e di spiccata natura offensiva. Ba ha vestito otto volte la maglia della nazionale francese, dopo aver sfruttato l'unica stagione al Bordeaux dopo il suo arrivo da Le Havre.
In seguito il passaggio a Milano. La sua prima stagione con il club rossonero si chiuse con un deludente decimo posto ma nella seconda arrivò il titolo targato Alberto Zaccheroni. Mandato in prestito al Perugia, venne segnato da un infortunio al ginocchio, e il resto della sua carriera si spense lentamente. Eterna promessa.
Vikash Dhorasoo. Nato a Harfleur, Dhorasoo non è mai stata un punto fisso della nazionale transalpina a causa di un elevato livello di concorrenza ma conta un secondo posto ai Mondiali del 2006. È stato parte integrante dell'epopea dell'Olympique Lyonnais che raggiunse dopo il suo esordio in Ligue 1 con il Le Havre. Rimase con la squadra dell'Alta Normadia fino al 1998 segnando la sua prima rete l'8 agosto 1997 nella vittoria sul Montpellier. Dopo i fasti di Lione si trasferì a Milano nel 2004 ma tornò in Ligue 1 l'anno successivo accasandosi al Paris Saint-Germain. Non propriamente un fuoriclasse ma dalle parti di Lione lo ricordano bene. Dopo il ritiro ha intrapreso la carriera di giocatore di poker semi-professionista collezionando 2 piazzamenti a premi EPT (15º a Deauville nel 2009, 37º a Berlino nel 2010). Pare che i suoi guadagni siano superiori ai 527.454 dollari in tornei live. Svolta vera?
Jean-Alain Boumsong. Anche se non è riuscito a lasciare il segno nei club di alto livello il difensore nativo Camerun ha indossato per 27 volte la casacca della Francia tra il 2003 e il 2009, partecipando alle spedizioni della Coppa del mondo 2006 e agli Europei del 2004. Arrivato in Francia all'età di 14 anni, è entrato nell'accademia di Le Havre dopo 4 stagioni si trasferì all'Auxerre a causa della retrocessione de Le HAC.
Una breve esperienza tra Rangers e Newcastle e poi il ritorno in continente, precisamente alla Juventus, nell'anno della Serie B. Poco utilizzato dai bianconeri torna in patria: fa parte della rosa del Lione con cui vince l'ultimo dei 7 titoli consecutivi. Con l'ascesa di Dejan Lovren, Boumsong si trasferisce a Panathinaikos, una delle squadre più importanti di Grecia. Si è ritirato nel 2013. Jean-Alain vanta una laurea con lode in Matematica presso l'Università di Le Havre. L'avreste mai detto?
Il futuro
E adesso? Come sta messa l'Accademia di Le Havre? I nomi su cui molti puntano sono quelli di Harold Moukoudi, difensore centrale Under 18 molto promettente; e Mohamed Chemlal, trequartista cresciuto presso l'Accademia di Caen e maturato nell'U17 a Boulogne. La carriera di quest'ultimo sembra apparentemente in una fase di stallo. Gli ultimi tre nomi potrebbero essere quelli di Ferland Mendy, terzino sinistro, Dylan Louiserre, mediano, entrambi del '95; e Lys Mousset, punta centrale classe 1996. Il successo collettivo dei giocatori che sono nati o passati per l'Accademia di Le Havre negli ultimi due decenni è impressionante: una squadra che potenzialmente potrebbe mandare in campo gente del calibro di Payet, Mandanda, Pogba e Mahrez, potrebbe contendere il titolo al Paris Saint-Germain?