Pogba, la cresta più amata dai bianconeri: “Non voglio più fermarmi”
Ogni volta che è chiamato in causa risponde "presente". Decisivo già contro Napoli e Bologna, Paul Pogba c'ha messo lo zampino, o meglio lo scarpino, anche contro l'Udinese. E' stato lui il man of the match realizzando due reti che, nel gelo di Torino, hanno riscaldato gli animi dei tifosi presenti sugli spalti. I bianconeri hanno poi dilagato, con i gol di Vucinic e Matri nel finale, ma gli applausi dello Juvens Stadium sono stati soprattutto per il francesino classe '93 arrivato quest'estate dal Manchester United. Lui non rimpiange l'Inghilterra e quando gli si chiede della cessione ai bianconeri la sua risposta non fa una piega: "Dovreste chiedere a Ferguson perché mi ha lasciato andare, io non ne so nulla".
Dalla panchina ad idolo della tifoseria – La Juventus è la sua nuova casa e Antonio Conte è il suo nuovo mentore. Il centrocampista non recrimina per le tante panchine fatte, lo sa che nella giostra delle gerarchie ci sono dei colossi che gli saranno sempre avanti: "Pirlo e Marchisio sono due grandi giocatori, non sarà un problema tornare in panchina. Quando sarò chiamato in causa daro' il mio meglio". A dispetto delle apparenze Pogba non ha alzato la cresta, si sarà anche tinto l'acconciatura di un bel biondo acceso ma resta umile ed accetta senza polemica alcuna le decisioni di mister Conte, sul quale ammette: "Mi vuole più cattivo". Il bianconero non viaggia con la fantasia neanche quando lo si paragona ad ex giocatori illustri come Rijkaard o Vieira: "Sono solo Paul e voglio migliorare, non voglio più fermarmi".
