Pogba e una ‘dieci’ onerosa. Allegri: “Meglio se sceglieva la 6 o la 8”

"La dieci? E' solo un numero", dice Pogba. Agli dei del calcio – da Maradona a Platini – non piace che un ‘ragazzino' parli con così tanta sufficienza di una maglia che nell'immaginario collettivo è l'emblema del campione. Averla sulle spalle non può essere solo questione di doppia cifra, accostamento numerico. Averla sulle spalle è questioni di orgoglio, di onore e onere. E ci vogliono spalle larghe per indossarla… "Non è un dieci", ha sentenziato il ct della Francia, Deschamps. Non gioca da dieci… né in termini di rendimento, né come posizione in campo. Già, ma qual è la dimensione tattica dell'ex United? Fino a quando aveva accanto a sé Vidal ‘todocampista' di lotta e di governo e Pirlo ‘il professore' allora poteva anche permettersi il lusso di ‘scomparire' dalla partita e poi squarciare il buio con le incursioni/lampo. Alla Pogboom, come aveva abituato i tifosi e la platea di addetti ai lavori.

E poi lì davanti c'era Carlito's way, l'Apache traccia il solco e apriva la strada. La dieci era sua, di Tevez, una forza della natura. Un calciatore capace da solo di cambiare l'inerzia di una partita. Con Khedira e Marchisio accanto è un'altra cosa. Lemina e Sturaro sono un'altra ancora. Paul l'ha ereditata, l'ha scelta, ha provato a esorcizzarne l'enorme responsabilità alla sua maniera, aggiungendo un +5 che è quasi una bestemmia. Qualunque sia il significato di quell'aggiunta non conta. Perché la dieci non è solo un numero, non può esserlo. Allegri gliel'ha ricordato anche dopo la sconfitta subita dalla Juventus a Reggio Emilia, contro il Sassuolo. "Fossi stato in lui non avrei preso quella maglia, ma solo per una questione estetica – ha sottolineato il tecnico toscano ai microfoni di Rai Sport -. Gli stanno meglio il 6 o l'8".