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Pogba e quella ‘dieci’ indossata da veterano

La Juventus ha vinto la Supercoppa italiana, il francese è stato tra i protagonisti del primo trofeo stagionale. Ha preso per mano la squadra e s’è le caricata sulle spalle con quella ‘dieci’ che ha scelto come maglia (e ruolo).
A cura di Maurizio De Santis
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La Juventus ha vinto la Supercoppa italiana, Pogba in trionfo con il trofeo a fine match
La Juventus ha vinto la Supercoppa italiana, Pogba in trionfo con il trofeo a fine match

La maglia numero ‘dieci' sulle spalle gli calza a pennello. Il primo test ufficiale contro la Lazio ha riconsegnato alla Juventus un calciatore, Pogba, che s'appresta a diventare il nuovo simbolo di questa squadra rimodellata dopo le partenze di Tevez, Vidal e Pirlo. Tre pezzi da novanta ceduti dopo aver vinto tutto e giunti alla fine di un ciclo culminato con la finalissima di Berlino contro il Barcellona. Tre pezzi da novanta e un peso (eredità tanto preziosa quanto durissima) che il talento francese non ha avuto remore a caricare sulle spalle. E' l'evoluzione di Pogboom: non solo dirompente al tiro, efficace nel cuore della mediana, pedina di lotta e di governo ma anche uomo in grado di prendere per mano la squadra nei momenti topici del match. A Shanghai, contro un avversario che mai è riuscito a impensierire i bianconeri, il ‘polpo' l'ha fatta da padrone e s'è impossessato della scena nell'attesa che il campo e prestazioni future confermino che il ‘ragazzo' (scartato dallo United e trasformato in diamante da pietra grezza grazie al lavoro di Conte) è cresciuto, ha fatto un altro passo verso la dimensione di top player.

Potenza, lampi di genio e capacità di ‘sfondare' alimentata dalla forza del croato, ex Bayern. E quando Paul ha tirato fuori dal cilindro il cross disegnato col pennello per Dybala, allora quella traiettoria che ha tagliato a fette la difesa della Lazio ha spezzato un incantesimo che aveva segnato il debutto della Vecchia Signora. A Manduzkic il compito di siglare il vantaggio, a Dybala (con la complicità del croato e la rifinitura di Pogba) l'onore (e l'onere) di chiudere il match e mettere al sicuro il primo trofeo, il terzo dell'era Allegri dopo lo scudetto e la Coppa Italia strappata proprio ai capitolini. Non è tutto oro quello che luccica… la prova del francese è stata incoraggiante ma per un'ora buona quella della squadra è stata tutt'altro che entusiasmante. Pure questo fa parte del calcio d'agosto, compresa la necessità – sottolineata da Allegri – di fare un altro, ‘piccolo' sacrificio per accomodare la rosa.

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