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Platini non si arrende: “Io vittima di un complotto, ma tornerò nel calcio”

L’ex numero uno della Uefa ha lanciato accuse pesantissime: “C’era un accordo tra la FIFA e la magistratura svizzera per farmi fuori. Negli ultimi 4 anni ho vissuto una vacanza forzata, ora è il momento di tornare. Non so dove e non so come, ma tornerò. Non posso farmi bloccare da una sospensione comminata da idioti”.
A cura di Alberto Pucci
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A distanza di quasi quattro anni dallo scandalo per le consulenze svolte, e dalla successiva accusa di aver intascato tangenti per l'assegnazione del Mondiale 2022 al Qatar, Michel Platini torna a parlare e a rivendicare la sua innocenza. L'ex numero uno dell'Uefa, che nel 2015 si era anche candidato per la presidenza della Fifa, ha infatti rilasciato un'intervista nella quale ha sparato a zero contro chi lo ha di fatto lasciato fuori dal calcio.

"Sono stato vittima di una forma di complotto, sì, totalmente, tra quelli della FIFA e della magistratura svizzera – ha dichiarato Platini al canale televisivo svizzero RTS – C'era un accordo tra la FIFA e loro per farmi fuori, ma non ho intenzione di dire che c'entri lo stato svizzero. Negli ultimi 4 anni ho vissuto una vacanza forzata, ora è il momento di tornare. Non so dove e non so come, ma tornerò. Non posso farmi bloccare da una sospensione, anche se è stata comminata da idioti. Infantino? Probabilmente non ha molta voglia che io ritorni nel mondo del calcio".

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L'arresto del giugno scorso

In attesa della scadenza della sua squalifica, che avverrà nel prossimo mese di ottobre, il 64enne ex fuoriclasse della Juventus e della nazionale francese, e numero uno della Uefa dal dal 2007 al 2015, ha dunque lanciato accuse pesantissime destinate a far tremare anche ai piani alti del "palazzo" mondiale del calcio. Nel giugno scorso, il nome di Michel Platini era inoltre tornato a riempire le prime pagine di tutti i giornali in seguito al suo arresto e al successivo interrogatorio in merito all'inchiesta sull'assegnazione dei Mondiali del 2022 al Qatar.

"È stata lunga ma considerando il numero delle domande non poteva che essere così – ha spiegato dopo l'interrogatorio e il rilascio – Mi stato chiesto di Euro 2016, Mondiale in Russia, Mondiale in Qatar, Fifa. Se ho la sensazione di essere perseguitato? Oggi è un po' speciale, arrivare come testimone ed essere subito preso in custodia fa male. Fa male per tutto quello che penso e per tutto quello che ho fatto. Ma al di là di tutto, loro fanno il loro lavoro e noi abbiamo cercato di rispondere a tutte le domande".

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