Più forte di Pogba, pazzo come Gazza: Morrison, fenomeno alla Lazio
Ai tempi del Manchester United Rio Ferdinand lo definì più forte di Pogba e Januzaj. Ravel Morrison, neo centrocampista arrivato alla Lazio ‘svincolato' dal West Ham, dall'Old Trafford andò via per volere di Sir Alex Ferguson che proprio non digeriva quel ragazzo di talento ma che le combinava davvero grosse. Troppo per il rigore che l'ex guru dei red devils applicava nei rapporti con i suoi calciatori, ai quali chiedeva anzitutto disciplina e contezza degli atteggiamenti. Volete un esempio? A Beckham, che aveva ‘osato' presentarsi con una cresta da mohicano, impose di tagliare i capelli a zero nei bagni di Wembley un'ora prima della gara di Charity Shield contro il Chelsea. Mai avrebbe potuto avere pazienza con il calciatore che a 22 anni è già gravato dall'etichetta di fenomeno tutto ‘genio e sregolatezza'. "La sua avventura con la Lazio – ha ammesso Harry Redknapp, ex manager che lo ha avuto al Qpr – rappresenta per Ravel l'ultima chance di dimostrare tutto il suo talento. E' un ragazzo eccezionale, ma frequentava le persone sbagliate".
Ma cosa ha combinato Morrison per finire nel mirino della critica e dei tabloid? A 15 anni, a causa di una rapporto difficile e ai limiti della convivenza con sua madre, andò a vivere coi nonni a Denton, centro non molto distante da Manchester. A 17 anni, poco dopo aver siglato il primo contratto con il Manchester United, sui giornali Morrison – oltre che nei guai – ci finisce non per prodezze tecniche ma per essere stato fermato dalla polizia in macchina con alcuni amici: gli agenti controllano l'auto trovandovi armi e droga. Ne esce senza gravi conseguenze ma le ‘cattive compagnie' gli fanno di nuovo perdere la strada maestra: nel 2011 Morrison viene condannato a un anno con la condizionale per aver minacciato un ragazzo – rapinato da persone che il calciatore – affinché non sporgesse denuncia e nemmeno testimoniasse.
Per Ferguson è davvero troppo, la soglia del perdono è superata da un pezzo. E allora capita che qualche mese dopo quel giocatore di talento è ancora una volta costretto a fare i conti con la giustizia per un litigio furente con la fidanzata, Reah: se la cavò con 700 sterline di ammenda e l'assegnazione ai servizi sociali. Le sterline (quelle per un'altra multa) diventano 7mila quando la Football Association interviene a censurare un messaggio pubblicato su Twitter nel quale Morrison insultava pesantemente una persona facendo riferimento alla sua (presunta) omosessualità.
Anche il West Ham inizia ad essere stufo, nel 2014 Ravel si rende protagonista dell'ennesimo episodio da pagine di cronaca, alimentando così il chiacchiericcio del gossip: viene arrestato con l’accusa di aver aggredito la sua fidanzata in un paio di occasioni: la prima in un bar e la seconda a casa, minacciando di sfigurarla con l’acido. Un video registrato dalle telecamere a circuito chiuso del locale e un bravo avvocato lo trassero d'impaccio e fecero sì che Morrison venisse scagionato dalle accuse. Genio e sregolatezza, il cerino adesso è nelle mani di Pioli.