Più cattivi di Balotelli: da Paletta a Victor Ruiz, 5 calciatori più espulsi d’Europa
L’agonismo, la grinta, la determinazione e la garra sono armi utilissime nel mondo del calcio. Eppure, se vissute al massimo, queste componenti, per alcuni esiziali, del rettangolo verde rischiano di compromettere la presenza in campo di alcuni giocatori, spesso, vittime di pesanti sanzioni disciplinari. Senza parlare di specialisti della materia (Montero oppure il colombiano Bedoya addirittura a quota 45 espulsioni in carriera) o di quei “gladiatori” che hanno costruito la loro aura di duri del football sul loro body language aggressivo e sul loro spirito battagliero nei 90’ minuti di gioco, vediamo i calciatori della stagione 2016/17 che, in questa annata, hanno più volte guadagnato anzitempo gli spogliatoi nei top 5 campionati del ‘Vecchio Continente’.
Yannick Cahuzac il capitano del “male”
La palma di calciatore più cattivo d’Europa o almeno di giocatore con più espulsioni a referto, ad un passo dalla fine della stagione 2016/17, va al transalpino Yannick Cahuzac. Il mediano del Bastia, infatti, è riuscito a scalzare recentemente il “nostro” Mario Balotelli raggiungendo, in 25 presenze stagionali, tante settimane di “riposo” con ben 4 espulsioni totali (una in più rispetto a Super Mario). Un rendimento tutt’altro che invidiabile peraltro confezionato, a dispetto di quanto si possa pensare, con solo 7 cartellini gialli (3 trasformati in somma di ammonizioni) ed un unico rosso diretto contro l’Angers nel febbraio scorso. In più, ad aggravare la sua precaria posizione di, si direbbe nel cinema, villain ci pensa il fatto che, il numero 18 del tecnico Rui Almeida, indossi la fascia di capitano del collettivo corso dando però, con la sua condotta in campo, un esempio non proprio retto di lealtà sportiva (l’ultima posizione de suoi però, un po’ lo redime).
Jean-Philippe Gbamin, tre espulsioni in Bundes
A seguire, in questa classifica dei più espulsi fra Premier League, Liga, Bundesliga, Serie A e Ligue 1, troviamo un altro arcigno mediano come Jean Philip Gbamin del Mainz. Arrivato la scorsa estate in Germania dal Lens per circa 5 milioni di euro, il 22enne transalpino con passaporto ivoriano è diventato, nella sua prima annata in terra tedesca, il calciatore della Bundesliga con più rossi rimediati in sole 22 gare disputate, di cui 18 dal primo minuto. Tre cartellini pesanti con una espulsione diretta (contro il Lipsia) e due somme d’ammonizioni consecutive fra 12esima e 14esima giornata di campionato. In quella occasione, infatti, il pugnace centrocampista renano dopo la squalifica contro l’Hertha, è caduto nuovamente in errore al suo rientro, con due gialli in 11’, contro il Borussia Monchengladbach. Un impatto “molto forte” con la nuova realtà e con gli avversari che, spesso e volentieri, sanno di poter finire fra le grinfie di Gbamin che, però, al momento, è fermo ai box per un fastidio muscolare in attesa di rientrare e, letteralmente, mordere le caviglie avversarie.
Gabriel Paletta, al “top” in Italia
Sul terzo gradino del podio a trovare spazio è il rossonero Gabriel Paletta. Rilanciato dal tecnico Montella che già da inizio anno aveva deciso di affidarsi all’esperienza ed alle qualità dell’ex Parma, Paletta è stato un pilastro fondamentale della retroguardia del Milan con un rendimento medio vicino al 6.9, 1 rete all’attivo ma anche 3 espulsioni sul groppone. Tre docce anticipate che però, ad eccezione della sfida contro il Genoa (cartellino rosso arrivato al 56’), non hanno messo a rischio il percorso milanista con la vittoria contro il Torino alla prima giornata e, l’incredibile successo di Bologna (1-0) arrivato addirittura in 9 contro 11. Insomma, malgrado questo poco ammirabile primato, l’assenza del centrale italo-argentino non ha avuto gravi ripercussioni su Montella e compagni con 2 vittorie su 3 (fortunato).
Xhaka, 45 milioni e due espulsioni in Premier
In Premier, invece, in vetta a questa particolare graduatoria rintracciamo il faro in regia della nazionale elvetica Granit Xhaka. Acquistato dall’Arsenal di Wenger per 45 milioni di euro dal Borussia Monchengladbach il talento svizzero non ha di certo vissuto in Inghilterra il suo migliore anno della carriera. Finito sulle prime pagine dei tabloid britannici più per i suoi interventi duri e per una accusa di insulti razziali ad una hostess che per le sue gesta in campo, il giudizio tecnico-sportivo sul numero 29 dei Gunners dovrà essere rinviato alla prossima stagione. E sì perché oltre a queste poco onorevoli situazioni al di fuori del rettangolo verde, Xhaka ha anche racimolato due cartellini rossi con, peraltro, altrettanti interventi da macellaio: uno, durante un Arsenal-Swansea ai danni di Barrow e l’altro contro il Burnley costato ben tre turni di stop. Un “trionfo” in questo particolare ranking per via dello stesso numero di rossi rimediati ma nel minor numero di match disputati rispetto ai colleghi di tackle Britos e dal centrocampista del Manchester City Fernandinho.
Victor Ruiz, il “matador” spagnolo
A chiudere questa rassegna di espulsi seriali, ritroviamo una vecchia conoscenza del calcio italiano, ovvero: l’ex Napoli Victor Ruiz. L’attuale difensore del Villarreal, infatti, pur condividendo la posizione di vertice nella Liga con i vari Piccini, Agbo, Feddal e Sergi Gomez tutti a quota 2 cartellini rossi, li batte tutti a causa del modo con le quali il numero 6 del submarino amarillo è uscito prima di tutti dal rettangolo di gioco.
Il marcatore mancino, in 28 partite complessivamente disputate, ha collezionato due rossi, entrambi diretti (contro Las Palmas e Athletic Bilbao) e non per somma di ammonizioni. Una caratteristica unica in questa breve shortlist che lo rende numeri alla mano, il matador d’Europa, il matador di Spagna: insomma, attenti a Ruiz.