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Pisacane incontra Briek, bambino olandese che ha sconfitto la sindrome di Guillain-Barré

ll difensore del Cagliari, che ha sconfitto anni fa la sindrome di Guillain-Barré, è diventato un esempio per un ragazzino olandese affetto dallo stesso male. Dalla camera della clinica dove il piccolo era in cura la famiglia Oude Hengel ha visto in tv un programma che raccontava la favola di Fabio Pisacane e ha deciso di scrivere al giocatore. Il calciatore campano ha raccontato: “I suoi messaggi mi hanno commosso”. I genitori di Briek: “Fabio ci ha dato coraggio, è stato disponibile e da esempio per nostro figlio”.
A cura di Vito Lamorte
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Quando si incontrano due grandi storie come quella Fabio Pisacane e quella del piccolo Briek non si può che riflettere a fondo sul significato della vita e su come la determinazione e voglia di provare possano essere un'arma in più per affrontare le difficoltà. Il difensore del Cagliari ha sconfitto anni fa la sindrome di Guillain-Barré, malattia che porta alla paralisi progressiva agli arti, coronando il suo sogno di giocare in Serie A con grande abnegazione e forza di volontà e oggi alla Sardegna Arena, in occasione dell’allenamento a porte aperte, il giocatore ha ricevuto una visita molto particolare, ovvero quella di una famiglia giunta dall’Olanda.

Gli Oude Hengel, papà, mamma e due figlioletti, hanno portato entusiasmo sul terreno di gioco dell'impianto sardo e la storia del piccolo Briek, che ha dovuto affrontare la stessa sindrome che colpì il giocatore campano. Dalla camera della clinica la famiglia Oude Hengel ha visto in tv un programma che raccontava la favola di Pisacane e ha deciso di scrivere al giocatore, che nel frattempo è diventato un vero e proprio esempio per il piccolo Briek.

Pisacane: I suoi messaggi mi hanno commosso

Il difensore del Cagliari, ha donato al piccolo una maglia del Cagliari e ha promesso un futuro incontro anche a campi invertiti per continuare a tenersi in contatto con la famiglia del ragazzino olandese, dopo l'incontro ha affermato:

Mi sfuggono molti messaggi ma quando la scorsa estate ho ricevuto quello di Briek che mi scriveva dall’ospedale dicendomi di pensarmi molto perché stava vivendo quel che ho passato io, mi sono commosso. Ci siamo tenuti in contatto e sapevo che prima o poi sarebbero venuti a trovarmi. Sapere di avere un tifoso personale e speciale in Olanda mi ha dato tanta energia.

I genitori di Briek, Joost e Daphne, col fratellino di un anno più piccolo, Tuur, hanno prima assistito all’allenamento della squadra di Rolando Maran e poi hanno assistito all’abbraccio con Fabio:

Abbiamo ripreso coraggio pian piano, la prima prognosi ci ha messo ko. Poi, Briek ha risposto alle cure. Ed ora eccoci qui. Siamo qui da sabato scorso. Avevamo preso i biglietti aerei e per Cagliari-Inter. Che poi è stata anticipata a venerdì. Pazienza, ma quel che conta è che il Cagliari abbia vinto. Fabio ci ha dato coraggio, è stato disponibile e da esempio per nostro figlio.

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