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Pirlo: “Ho deciso di lasciare, prima che la Juve mi mandasse via”

Il neocentrocampista degli americani del New York City si racconta in una lunga intervista rivelando i motivi della sua nuova scelta professionale.
A cura di Marco Beltrami
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Primi allenamenti per Andrea Pirlo al New York City. Il centrocampista bresciano è dunque pronto per la sua nuova e suggestiva avventura oltreoceano, dopo le tante stagioni italiane culminate nei successi con la maglia della Juventus. I bianconeri però ora fanno parte del passato per il campione del mondo che dopo aver salutato tutto il gruppo di Allegri con una visita a sorpresa a Vinovo si è definitivamente congedato. In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, Pirlo è tornato sui motivi della sua scelta spiegando il perché dell'addio alla Vecchia Signora: "Sarei andato via anche in caso di vittoria della Champions League, ci avevo pensato già da un po' di mesi. Certo, perdere mi ha fatto riflettere di più. Certe partite così importanti difficilmente le avrei rigiocate e, dopo aver vinto 4 campionati, questo era il momento migliore per andarsene. Le mie gare le avrei fatte comunque, ma l'idea di non essere più con certezza un protagonista assoluto un po' ha pesato. Perché magari non mi sarei sentito più bene con me stesso, ho preferito decidere da solo prima che fossero altri a volermi mandare via.

La nuova Juve. "Senza di me, Tevez e Vidal la Juve sarà una squadra nuova e diversa. La società sta operando al meglio, perché sono andati via dei calciatori anziani, incluso il sottoscritto. Ma hanno preso dei giovani, a dimostrazione che esiste un programma serio e a lungo termine. Si è accorciato il divario con le altre? Difficile dirlo, perché il campionato è strano. Certo, le altre si sono rinforzate, ma penso che la Juve sia ancora la più forte e la favorita".

Pirlo pronto per vincere ancora. C'è grande entusiasmo da parte di Pirlo per l'inizio della sua prima esperienza con il club di New York. Una destinazione fortemente cercata dall'ex Milan che spera di vincere l'ennesima sfida della sua carriera: "Non ho avuto dubbi, dopo il grande calcio volevo la MLS, la seguivo in tv e mi piaceva. Non mi sono consultato con nessuno, né Giovinco né altri. Ho deciso e basta. New York è fantastica, non so se avrei accettato un'altra città. Allo stadio c'è aria di festa, mica come da noi. Chi sa giocare a calcio può farlo ovunque, il pallone è uguale dappertutto e lo sta dimostrando Giovinco che sta andando alla grande. Ricevere complimenti dai colleghi è sempre stato qualcosa di speciale per me, ma non sono venuto qui per sentirmi dire quanto sono bravo né per fare vacanza. Voglio vincere. È una grande sfida e a me le sfide piacciono. E poi qui si comincia da zero: questa squadra sei mesi fa non esisteva. Un po’ come quando sono arrivato alla Juve. In un certo senso eravamo partiti da zero anche lì. Ho fatto quattro stagioni fantastiche, trovato un gruppo vincente che ha portato risultati formidabili".

Nessun problema con Conte. In conclusione una battuta anche sulla Nazionale. La scelta di approdare negli States non influenzerà le scelte di Mister Conte con Pirlo che vuole ancora contribuire ai successi azzurri: "L'approdo negli Stati Uniti? Non è un problema. Conte osserva tutti quelli che giocano all’estero. La Mls è una Lega di qualità e importante come le altre Leghe europee, toccherà a me meritarmi la convocazione. Siamo in un momento di transizione. C’è stata qualche accelerata e qualche fermata, però siamo sulla strada giusta. Ci vogliono forze nuove, ne hanno bisogno Conte e il Paese. Occorrono pazienza e fiducia, io sono ottimista"

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