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Piqué salva la Spagna all’ultimo respiro, 1-0 alla Repubblica Ceca

Dopo una strenua resistenza della Repubblica Ceca, la Spagna bi-campione in carica centra i 3 punti all’esordio, grazie a un gol all’87’ del difensore del Barcellona.
A cura di Mirko Cafaro
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Ha rischiato di "bucare" l'esordio la Spagna bi-campione in carica impegnata, questo pomeriggio, nella prima gara agli Europei di Francia (qui i gironi di Euro 2016). Contro la Repubblica Ceca, nonostante un possesso palla che in alcuni momenti ha superato ampiamente il 70%, c'è voluto il gol di un difensore per sbloccare la partita a tre minuti dalla conclusione. Match winner Piqué, abile a sfruttare un crosso con il contagiri di Iniesta e a battere un Cech apparso sino a quel momento insuperabile. Da rivedere la prestazione dello juventino (ancora per quanto?) Morata, sostituito dopo un'ora di gioco da Del Bosque, alla ricerca di maggiori sbocchi anche dal gioco aereo e di una presenza più concreta in area. Pochi rimpianti per il ct ceco Vrba, capace di intrappolare a lungo nel suo sistema tattico i palleggiatori spagnoli, "rischiando" anche di passare in vantaggio nel secondo tempo.

La formazione scelta al 1′ da Del Bosque ha confermato le indicazioni della vigilia: De Gea, coinvolto in un'inchiesta a pochi giorni dall'Europeo, è preferito ugualmente al più esperto Casillas, mentre Fabregas, Iniesta, Ramos e David Silva, gli altri quattro protagonisti della edad de oro spagnola (due Europei e un Mondiale vinti tra il 2008 e il 2012) ancora agli ordini del ct, trovano posto dal primo minuto con le new entry Nolito sugli esterni e Morata da unica punta. Nella Repubblica Ceca, invece, spazio a Rosicky, reduce da una stagione con l'Arsenal in cui ha giocato solo 17 minuti a causa di un'infinita serie di infortuni e agli altri "sempreverdi" Cech e Plasil per un "finto" 4-2-3-1 che, in fase di non possesso, si palesa per quello che è: due linee folte dietro un unico e isolato riferimento offensivo (Necid).

Primo tempo da 74% di possesso palla per la Spagna

Le prime battute sono subito un chiaro segnale della trama del match, con i cechi compatti nella propria metà campo, più attenti a non scoprirsi che desiderosi di proporre trame particolarmente elaborate e gli spagnoli stabilmente con il pallino del gioco tra i piedi. Ne deriva un avvio molto contratto, con Iniesta e compagni che faticano a trovare sbocchi offensivi. Per la prima vera occasione bisogna così attendere il 16′: Silva, alla centesima presenza con la Roja, crossa dalla destra per Morata che in spaccata anticipa Sivok, ma conclude tra le braccia di Cech. Gli spagnoli così prendono fiducia e alzano il ritmo cercando di non accontentarsi del palleggio, ma di sfruttare il mobile tridente composto da Silva-Morata-Nolito con verticalizzazioni e improvvise imbucate.

Al 29′, quindi, è ancora lo juventino a concludere dal limite dell'area chiamando Cech alla deviazione in corner; sei minuti dopo ci prova Busquets dalla distanza, ma il suo tiro è fuori misura e tra il 40′ e il 41′ il portiere ceco è chiamato nuovamente in causa, prima da Jordi Alba (tiro respinto) e poi da David Silva (chiusura dello specchio della porta). Dall'altra parte De Gea è uno spettatore non pagante e anche le statistiche parziali sono impietose: 74% di possesso palla per gli spagnoli, zero tiri verso lo specchio per i cechi.

Roja rabbiosa ma "spuntata"

Alla ripresa la musica non sembra cambiare con la Spagna alla ricerca quasi rabbiosa del gol che le consentirebbe di sbloccare la partita. Pronti via e c'è una doppia occasione direttamente da calcio d'angolo, prima con Noilito e poi con Ramos, ma la difesa si rifugia in calcio d'angolo. Al 47′ quindi è Morata a scappare sul filo del fuorigioco e a costringere quasi Hubnik all'autogol. Dopo un'ora di gioco a sorpresa la Repubblica Ceca prova a mettere la testa fuori dal guscio e, sugli sviluppi di un calcio di punizione, De Gea è bravo a non farsi sorprendere dalla conclusione da due passi dello stesso Hubnik. Al 62′ la prima sostituzione è di Del Bosque che a sorpresa richiama in panchina Morata per affidarsi ai centimetri e alla maggiore presenza in area di Aduriz, ma tre minuti dopo sono ancora i cechi a farsi pericolosi con Gebre Selassie di testa direttamente da calcio d'angolo, con Fabregas abile a sventare sulla linea di porta.

Lo spavento non placa la Spagna che si rituffa in attacco con ancora più rabbia e convinzione: al 70′ è ancora Jordi Alba a rendersi pericoloso dalle parti di Cech, ma il terzino non sfrutta l'ottimo filtrante di Silva mancando l'occasione da due passi e dieci minuti dopo è il nuovo entrato Aduriz a concludere di testa di poco a lato. All'84' ci prova Iniesta dalla distanza e poco dopo è ancora il genietto del Barcellona a servire sulla testa del compagno Piqué il pallone del definitivo 1-0. Nel finale c'è spazio anche per un altro brivido per la Spagna, ma De Gea respinge con i pugni il destro da dentro l'area di Darida.

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