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La morte del calciatore Davide Astori

Pioli ricorda Astori: “Ha lasciato un seme, tocca a noi proteggerlo e custodirlo”

Il tecnico della Viola nella conferenza pre Benevento ricorda il capitano scomparso: “Era onesto, altruista, positivo. Non serviva dirgli nulla, aveva sempre una parola per i compagni. Lo piangiamo tutti ma sappiamo anche quale sia il nostro compito per onorarlo al meglio: scendere in campo e vincere”
A cura di Alessio Pediglieri
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Non aveva più parlato da domenica scorsa, ma oggi Stefano Pioli è intervenuto come sempre alla conferenza stampa del match contro il Benevento che la Fiorentina affronterà al Franchi. Un Franchi molto particolare, su cui peserà la recente scomparsa di Davide Astori, il capitano della Viola che a soli 31 anni è deceduto nel sonno durante il ritiro di Udine.

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Sarà la prima gara senza Astori in campo e l'occasione sarà sfruttata per la tifoseria gigliata per dedicare un ultimo saluto al giocatore con una coreografia ad hoc, mentre i suoi compagni in campo durante il riscaldamento indosseranno una t-shirt particolare. Anche sulle maniche delle divise ci sarà un saluto per Davide.

Il seme lasciato da Davide

Stefano Pioli non poteva non parlare della tragedia che ha appena colpito la sua squadra i tifosi e il calcio italiano in generale e ha voluto omaggiare a suo modo il capitano viola, con un ricordo indelebile, scritto nell'emozione delle parole:

"L'eredità più grande che Davide ci ha lasciato credo che sia stato un seme: il seme della compattezza, dell'unione, della serietà, della serenità,della passione e l'amore per la Viola. Adesso dobbiamo proteggere questo seme, custodirlo e fare in modo che possa germogliare, per un futuro migliore per tutti noi. Tutti uniti in ricordo di Davide".

I valori dell'uomo e del capitano

Anche se a Firenze Pioli è arrivato solo da poco, il tecnico della Viola ha potuto apprezzare le qualità umane di Davide Astori prima ancora che quelle tecniche. Un uomo leale, pronto e altruista. Un vero capitano – ha ricordato Pioli – che mancherà ma che scenderà in campo ogni volta con i suoi compagni.

Ho avuto la fortuna ed il privilegio e la fortuna di conoscerlo in questi mesi, era una persona speciale ed era un capitano speciale. Trovava sempre il modo ed il tempo giusto di dire le cose a me ed i suoi compagni. Era una persona speciale come sono speciali i suoi genitori e i suoi fratelli. Siamo vicini alla famiglia di Davide e per loro ci saremo sempre, noi la società e i tifosi".

Vincere per onorarlo

Poi, il pensiero alla partita, perchè alla fine c'è da giocare malgrado tutto e malgrado tutti. Vincere per onorare la figura del Capitano, per rendergli omaggio nel modo migliore, per riportare a Firenze la gioia del calcio.

noi sappiamo cosa fare per onorare la memoria di Davide. A me piace stimolare la mia squadra dicendo spesso loro: "Cercate di allenarvi come se fosse l'ultima volta che avete la possibilita' di allenarvi, cercate di giocare come se fosse l'ultima volta che avete la possibilita' di giocare

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