Pioli e la mancanza di Astori: “Faccio fatica a non sentire più la sua voce”
4 marzo 2018. Una data che Stefano Pioli non dimenticherà mai. Passano i giorni, ma il ricordo di quella maledetta mattina di Udine nella testa e nel cuore dell'allenatore della Fiorentina è ancora vivo, e lo sarà a lungo, probabilmente per sempre. La morte di Davide Astori ha rappresentato uno shock per l'ambiente viola e per tutto il calcio, e l'assenza del capitano nello spogliatoio della squadra gigliata è pesantissima. L'allenatore è tornato a parlare dei terribili momenti legati alla scoperta del decesso del calciatore nell'albergo a poche ore da Udinese-Fiorentina, raccontando anche il dopo e come la squadra ha provato a ripartire con Davide sempre davanti agli occhi.
Pioli e il racconto della scoperta della morte di Astori
In un'intervista a "Il Corriere Fiorentino", Pioli è tornato sui tragici momenti successivi alla scoperta della morte di Astori nell'albergo di Udine, domenica 4 marzo. Questo il suo racconto: "In ritiro mi sveglio sempre presto e massimo alle 7.30 faccio colazione. Ricordo che mi aveva appena telefonato mia figlia Carlotta. Poi mi hanno chiamato il dottor Pengue e il team manager Marangon ‘Scendi, scendi subito'. Sono arrivato davanti alla stanza numero 118 in pigiama, Sportiello era già lì ‘Mister, Davide se n’è andato' . Ma ancora non avevo compreso fino in fondo la tragedia: poi, aprendo la porta, ho visto Astori lì, fermo nel suo letto. Sembrava che dormisse, non era così".
L'assenza di Astori un macigno per l'allenatore della Fiorentina
Pioli è sembrato ancora incredulo per quanto accaduto. Difficile poi comunicare la terribile notizia agli altri calciatori della Fiorentina ("È stato il momento più difficile, una cosa che non auguro a nessuno"). Tutto l'ambiente era legatissimo ad un ragazzo che sapeva farsi voler bene, e rivestiva un ruolo chiave per tutto il gruppo in campo. La sua assenza nei match contro Benevento e Fiorentina, giocati e vinti nel suo ricordo si è rivelata pesantissima per il tecnico: "Con Davide c’era simbiosi, faccio fatica a non sentire più la sua voce in campo. È come se avessi perso un punto di riferimento".
Come Pioli e la Fiorentina hanno trovato la forza di ripartire dopo la morte di Astori
Come fare a ripartire? Come trovare la forza per tornare a giocare senza il numero 13 della Fiorentina, senza il capitano? Pioli ha trovato la forza nei suoi ragazzi, pronti a portare in campo i valori di Davide Astori, e a vincere per lui: "Inizialmente ho temuto per i miei giocatori, in tanti sono giovani e forse non si erano ancora resi conto di quello che era successo. Ho iniziato io a parlare, poi ho chiesto a chi se la sentisse di dire qualcosa: tutti quelli che l’hanno fatto mi hanno detto ‘vogliamo portare avanti i valori che ci ha trasmesso Davide, vogliamo farlo per lui‘. In quel momento ho capito che avremmo avuto la forza per ricominciare".