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Pickford, tra i pali dell’Inghilterra il più pagato della Premier League

Dopo Gigio Donnarumma, ecco un altro baby prodigio che farà parlare molto. Jordan Pickford, 23 anni. L’estremo difensore inglese è il terzo portiere dopo Buffon ed Ederson che è stato pagato di più al mondo. Nella prima sfida giocata dall’Inghilterra contro la Svezia ha anche parato un rigore venendo poi eletto migliore in campo della gara.
A cura di Fabrizio Rinelli
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E’ partito da pochi giorni l’Europeo Under 21. Una manifestazione che nelle prime partite ha già regalato tante emozioni, ci ha fatto vedere moltissimi gol e soprattutto ci ha fatto scoprire e avere conferma della qualità e le doti dei diversi campioni che ne fanno parte. Oltre alla Spagna dei fenomeni, il Portogallo di Guedes e la nostra Italia, tocca analizzare anche la nazionale dell’Inghilterra dove, così come nel nostro Paese con Gigio Donnarumma, anche in Premier, è proprio un giovane portiere, per altri motivi, a tenere banco.

Stiamo parlando di Jordan Pickford, 23 anni, estremo difensore appena acquistato dall’Everton per una cifra di 34 milioni di euro. Una somma che lo ha incoronato come il portiere più pagato del campionato inglese. Dietro questo affare però, si nasconde la storia incredibile di questo ragazzo. Scopriamola insieme.

Un percorso verso il successo partito dal basso

Come spesso capita in questi casi, la storia di questi baby prodigi del calcio, cominciano sempre per caso, solitamente in maniera inaspettata, sia per lo stesso calciatore che per la squadra in cui milita. Nato a Washington, una città di 60.000 abitanti della contea del Tyne and Wear, in Inghilterra, dà inizio al suo percorso di crescita dalle giovanili. E’ stato un prodotto del vivaio del Sunderland e tra il 2012 e il 2015, per fargli fare le ossa, intravedendo già in lui delle doti davvero importanti, fu mandato a giocare in prestito nelle categorie inferiori inglesi con le maglie di Darlington, Alfreton Town, Burton Albion, Carlisle Utd, Bradford City e Preston North End.

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Rientrato alla casa madre del Sunderland, all'inizio del 2016, fece il suo esordio in Premier League il 16 gennaio, quasi a sorpresa, partendo da titolare nella sconfitta per 4-1 sul campo del Tottenham. Sconfitta a parte, da lì in poi, le sue prestazioni non passarono più inosservate. Stava nascendo una stella.

I numeri in campionato con i Black Cats

Entrato praticamente in punta di piedi nell’11 titolare del Sunderland, il portiere si è subito distinto per carattere e sicurezza tra i pali. Un'elasticità pazzesca e un senso della posizione già degno di un veterano. Senza paura nelle uscite aeree e spesso pulito negli interventi ravvicinati. Va a terra pochissime volte, cerca sempre di rimanere in piedi. Nel corso della sua stagione in Premier League, da quando ha messo piede nel calcio professionistico inglese, ha attirato le attenzioni di diversi top club. In primis l’Arsenal di Wenger che in fatto di giovani talenti è stata sempre molto attenta e avrebbe voluto portarlo a Londra vista l’idea ormai certa di sostituire Ospina tra i pali.

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Il portierino inglese, che ormai sembra essere pronto a prendere l’eredità di Hart come portiere titolare della Nazionale maggiore ha totalizzato 29 presenze in Premier League subendo 50 gol, lasciando inviolata la propria porta solo 5 volte. Ha giocato in totale 2610 minuti che sono bastati all’Everton poi per avanzare un’offerta monstre pur di assicurarsi il talento di questo straordinario calciatore.

https://www.youtube.com/watch?v=nHk7Y6b9pyg

Il sogno di vestire la maglia della squadra del cuore

La titolarità con la maglia del Sunderland è stato da sempre un desiderio che ha sempre pensato potesse realizzarsi quanto prima. Ma se da qui poi, ne può nascere qualcosa di meglio per il prosieguo della carriera, è ancora meglio. E così, la storia del tifoso che realizza il proprio sogno, ovvero quello di giocare con la maglia della propria squadra del cuore, il Sunderland, sembra essere giunto al termine: “Voglio concentrarmi sugli Europei, dare il massimo e vedere dove posso arrivare.

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Prendere una decisione sarà difficile”, ha dichiarato prima di partire con l’Inghilterra verso la spedizione polacca. L’affondo dell’Everton è stato quasi inaspettato e la cifra sborsata affinchè i “Toffes” si assicurassero il talento ha stupito tutti.

Esordio col botto in Polonia

Si era presentato all’esordio con la maglia del suo Sunderland subendo ben 4 reti da uno scatenato Tottenham in Premier League. Ma con la Nazionale, quella inglese, quella che vorrebbe guidare da portiere titolare ai prossimi mondiali di Russia nel 2018, è stato diverso ed ha avuto un sapore di vittoria. Jordan, arrivato in Polonia con l’etichetta del terzo portiere, dopo Buffon ed Ederson (dal Benfica al City), più pagato al mondo, alla prima dell'Inghilterra negli Europei Under 21, all'81’, ha parato un rigore a Wahlqvist il calciatore della Svezia.

https://www.youtube.com/watch?v=ODtVBaYYem4

Il suo gesto atletico, ha permesso all’Inghilterra di lasciare il risultato sullo 0-0 contro i campioni in carica, ed è stato eletto uomo partita. In patria è già un eroe e non a caso i milioni di euro spesi dall’Everton per portarselo a casa, non sono stati investiti a caso. Per tutti è già un predestinato.

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Il futuro di Pickford

Parlare di futuro, per un ragazzo di appena 23 anni e che solo adesso si sta affacciando nell’Olimpo del calcio professionistico, sembra prematuro, ma Jordan Pickford, ha dalla sua dei numeri a dir poco incredibili. Il baby estremo difensore inglese, vanta già ben 156 presenze tra i professionisti nonostante la giovane età distribuite tra Premier League, Championship, League One e League Two.

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La notizia della sua clamorosa cessione, o meglio, del clamoroso acquisto del portiere per una cifra così spropositata, ha fatto il giro del mondo. E non a caso proprio nella settimana in cui Mino Raiola ha annunciato il mancato rinnovo di Gigio Donnarumma con il Milan, a favore, probabilmente, di un’offerta migliore, un altro baby portiere, anch’egli già fortunato di giocare nella sua squadra del cuore, ha preferito accettare e cedere a richiamo e alle lusinghe delle big.

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