Piacere, Callejon. Mi manda Mourinho e faccio gol speciali (video)
Guardi Callejon giocare e capisci cosa significa essere cresciuti e aver calcato i campi del Real Madrid. Lo guardi giocare e pensi che se Mourinho gli ha concesso fiducia tale da puntare su di lui anche in Champions, allora è proprio da fessi tenerlo in panchina a Napoli e averlo accolto con lo scetticismo di chi pensa che l'alfa e l'omega del calcio siano Lavezzi e Cavani. Già, perché a ‘Calleti' mica pesa quella maglia numero 7? Perché dovrebbe, considerato che alle ‘merengues' è il numero magico di Ronaldo e lui invece l'ha scelta perché il suo idolo, Raul, è un'altra leggenda per chi ha preferito la ‘fabrica' (il settore giovanile madrileno) alla ‘masia' (che sforna i talenti blaugrana). Iconoclasta o semplicemente il ‘chulo' (altro nomignolo attribuitogli), che secondo la vulgata partenopea è qualcosa di molto simile al ‘guappo' (il bullo). Ne sa qualcosa Messi: quattro volte Pallone d'Oro, campione osannato al Barcellona, un dio del calcio che Callejon riportò coi piedi per terra al termine dell'ultimo Clasico vissuto al Bernabeu. La ‘Pulce', sostennero allora quelli del Real, fece la voce grossa con Arbeloa e Karanka (vice di Mourinho): li aspettò nel parcheggio dello stadio e poi li insultò. Il ‘chulo', lo affrontò così: "Confermo quello che è successo – raccontò allora ai media iberici -. Penso che sia normale che in campo gli animi si scaldino, ma trovo meno normale che uno aspetti l'avversario nel dopo partita per insultarlo. Evidentemente, i buoni non sono così buoni e i cattivi non sono così cattivi".
L'uomo del gol. Dieci gol in campionato, 3 in Coppa Italia (la doppietta all'Atalanta è da spellarsi le mani) e 2 in Champions per un totale di oltre tremila minuti giocati finora. Prodezze balistiche, assist, prezioso dal punto di vista tattico, esterno d'attacco o basso in difesa, centrale in mediana all'occorrenza, di quelli che ‘meglio far correre la palla… lei non suda'. Lo guardi giocare e capisci perché Benitez l'ha voluto al Napoli. Il suo rendimento è cresciuto in maniera esponenziale con 2 anni di Mourinho al Real Madrid: speciale per un allenatore speciale, tanto da soffiare il posto a gente come Di Maria, Ozil e Kakà. Iconoclasta pure José. Callejon ne ha ripagato la fiducia realizzando 20 reti in 78 partite fra Liga e coppe, mettendo il talento al servizio della squadra e vestendo i panni dell'assist-man.
Mi manda Mou. Da Madrid a Barcellona (sponda Espanyol) e ritorno: a volere Callejon (costo 5 milioni di euro nel 2011) alla ‘casa blanca' fu proprio il tecnico portoghese. "Mi piaceva come giocava nell'Espanyol, mi piaceva la sua duttilità in campo – ammise allora -. Ha una personalità forte, è un giocatore umile che ha saputo ritagliarsi il suo spazio, il rispetto della gente e dei compagni di squadra. Per molti giocatori entrare per 10 minuti è un problema, per lui no. Quando viene chiamato in causa è sempre al top". Il Napoli ne ha pagati quasi il doppio per averlo in azzurro, offrendo al giocatore un quadriennale a 2 milioni a stagione. Un affare. Viene dalla ‘fabrica' del Real e capisci perché addomestica la palla con disarmante naturalezza… e questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.