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Petagna: “Mi ispiro a Vieri. Spero di tornare in nazionale”

L’attaccante della Spal è il miglior marcatore italiano della Serie A ma nonostante ciò non è stato convocato da Mancini: “Speravo nella convocazione in nazionale e a giugno ci riproverò”. Petagna spera di salvarsi con la Spal e di chiudere il campionato con almeno 15 gol, il suo modello Vieri gliene ha predetti 20.
A cura di Alessio Morra
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11 gol in campionato con la Spal per Andrea Petagna, che è l’italiano con più gol in questo campionato. Le tante reti però non sono bastate al possente centravanti per conquistare la convocazione in nazionale. Il bomber ci credeva e sperava di ritrovare l’azzurro dopo due anni, esordì con Ventura (il 28 marzo 2017) contro l’Olanda:

Con Ventura ho fatto il mio esordio, giocammo contro l’Olanda nello stadio dell’Ajax: è stato fantastico. Perché non ci sono più tornato? Beh, forse anch’io ho messo del mio… Questa volta però ho sperato molto che Mancini mi chiamasse, lo am­metto, anche perché nelle ultime settimane ho segnato tanto. Ma sono convinto che se continue­rò così un posto lo troverò. Ma non sono arrabbiato, ho ancora più sti­moli per migliorare e raggiun­gerla. La mia idea è quella di arrivarci nel momento giusto. Ogni allenatore ha il suo punto di vista: va rispettato. L’età è dalla mia parte, sono un 1995. So che avrò i requisiti giusti per l’Azzurro. A giugno, spero.

Adesso l’attaccante sta vivendo il momento migliore della sua carriera, per la prima volta è arrivato in doppia cifra, ma c’è stato un momento in cui ha pensato di lasciare il calcio. Petagna nell’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ ha detto che se avesse chiuso con il calcio sarebbe diventato insegnante di nuoto:

Prima di Ascoli nessuno mi voleva più. Se fosse successo sarei tornato dai miei: forse avrei fatto l’insegnante di nuo­to come mamma. Nessuno, nel calcio, mi voleva più. Andavo in palestra, avvilito. In quei mo­menti ce l’avevo col mondo in­tero, litigavo con tutti. Poi ho capito che l’autocommiserazio­ne non serve. Conta solo reagi­re.

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Con l’Atalanta Petagna è tornato su ottimi livelli e ha effettuato un primo grande salto di qualità. La cura Gasperini, maestro per i giovani, ha funzionato anche per lui, tanti assist con l’Atalanta ma pochi gol, appena undici in due stagioni:

Sa cosa diceva Gasperini? Qualunque cosa tu faccia bene, la gente troverà sempre qualco­sa per criticarti. Eppure Gasp mi metteva sempre in campo e sa quanti assist ho fatto in due anni? Venti. L’etichetta ‘Non fa gol’ mi ha dato fastidio, ma il modo di giocare era evidente: più per gli altri che per me stes­so e lontano dalla porta. Il mio rapporto con lui? Racconto un aneddoto. Dopo una sostituzione calciai una bottiglietta dalla rabbia. Il giorno dopo mi ha cazziato da­vanti alla squadra: non mi ha risparmiato nulla.

Gasperini è stato importante nella crescita di Petagna, ma l’attaccante classe 1995 è con la Spal che si è riscoperto goleador, merito di Semplici che lo ha avvicinato alla porta:

Mi ha dato libertà e un po’ di anarchia. Sono più di fronte alla porta: e segno. Se sono maturato io? Gasperini lo ritengo il numero uno: mi ha migliorato ed è bravissi­mo. Ma sono pure cresciuto io: anche i due diversi modi di gio­care, là e qui, mi stanno com­pletando.

Dopo aver detto che si farà biondo se la Spal conquisterà la salvezza, Petagna ha parlato del suo mito Bobo Vieri che l’estate scorsa gli disse che avrebbe realizzato 20 gol in campionato. Lui vola basso e dice di avere come obiettivo i 15 gol in campionato:

Bobo Vieri è il mio esempio. L’estate scorsa mi aveva pronosticato 20 gol, vor­rei arrivare a 15. Bobo è stato il più forte nove Azzurro. Guardo an­cora i video dei suoi gol e gli chiedo consigli su come calcia­re. L’ultimo? Di tirare il rigore centrale: ora che l’ho detto, non lo farò.

Petagna con l'amico Bobo Vieri.
Petagna con l'amico Bobo Vieri.
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