Perso a zero pagato a peso d’oro, il paradosso Pogba
Allegri fa la voce grossa in conferenza stampa, dice: "Paul per adesso è ancora un calciatore della Juve, lo aspetto per l'allenamento". Pogba, invece, gli fa marameo… perché in realtà è già a Manchester e nel week end completerà le visite mediche con lo United (da Torino è arrivato il via libera al giocatore per sottoporsi agli accertamenti sanitari) poi, lunedì, nel giorno della riapertura delle Borse (sia bianconeri sia Red Devils sono quotati sui mercati azionari) arriverà anche l'annuncio ufficiale da parte della società salvo rinvii improbabili. Burocrazia, nient'altro. Il trasferimento del francese in Inghilterra è già deciso, gli accordi sono stati presi, le cifre messe sul tavolo hanno accontentato tutti, compreso l'agente – Raiola – che incasserà una robusta commissione per un'operazione pazzesca.

Sì, pazzesca. Non solo per le proporzioni economiche dell'affare ma anche per il paradosso di un calciatore lasciato partire a costo zero qualche anno fa (la Juve strappò al Manchester e lo affidò alle cure di Conte) e pagato adesso a peso d'oro, versando nelle casse della ‘vecchia signora' 110 milioni di euro e in quelle del giocatore un assegno da 15 milioni di euro a stagione (netti). Mourinho avrà così il giusto rinforzo richiesto per la mediana, dalla quale ha già estromesso Schweinsteiger.
A Vinovo ci sarà soddisfazione per l'enorme plusvalenza realizzata che – complice l'arrivo di Higuain a 90 milioni – ne lascerà in cassa un'altra ventina e la certezza di aver fatto investimenti importanti. "Abbiamo comprato cinque calciatore di alto livello che hanno rinforzato la rosa", ha ammesso in conferenza Allegri, lasciando così alle spalle l'esperienza Pogba. Quanto al ‘polpo' proverà a rilanciarsi in quella Premier che aveva solo assaggiato quand'era ancora un ragazzino. Fino a lunedì vivrà in una condizione di semi-clandestino, poi le luci dei riflettori (comprese le grandi aspettative) saranno tutte per lui.