Perotti: “Roma meno forte con la cessione di Pjanic, ma lotteremo per lo scudetto”
Non tutti sono felici della nuova Roma. Tra questi sembra esserci anche uno degli ultimi arrivati in giallorosso, l'argentino Diego Perotti che ha lasciato il Genoa a gennaio per trasferirsi nella Capitale alla corte di Luciano Spalletti. Il trequartista era stato cercato a lungo l'estate scorsa, poi l'affondo nella sessione invernale e l'approdo in giallorosso a formare un attacco insieme a Salah e El Sharaawy che ha regalato molte emozioni ai tifosi della Roma. Anche grazie al supporto di un centrocampo forte e tecnico capitanato da Pjanic, oggi alla Juventus.
Proprio la cessione del bosniaco alla rivale bianconera ha lasciato perplesso il giocatore argentino forse preoccupato dal sapere chi gli fornirà gli assist giusti per andare a segno: "Una squadra come siamo noi della Roma deve puntare sempre in alto, allo scudetto. La Roma con la partenza di Pjanic ha perso tantissimo". Parole che sicuramente non piaceranno a Spalletti che si è visto partire uno dei giocatori più forti della rosa, oltretutto per andare a rinforzare una diretta rivale al titolo.
L'obiettivo del giocatore giallorosso rimane però sempre quello massimo: lo scudetto. Dal ritiro romanista Perotti fa eco a Totti e compagni che stanno già lavorando per migliorare il terzo posto raggiunto nella scorsa stagione: "Dobbiamo lavorare come gli ultimi mesi per arrivare in alto. Con la Juventus sarà una bella sfida, cominciare sapendo di giocare la Champions sarebbe diverso ma ce la faremo. La Juve è una squadra forte, ma abbiamo dimostrato che se stiamo uniti possiamo farcela, anche senza Miralem".
Oggi di fatto è il primo giorno di lavoro per la Roma di Spalletti che si appresta alla nuova stagione che inizierà con i preliminari di Champions League, primo vero spartiacque. E insieme alle prime corse arrivano anche i primi propositi di vittoria a Villa Stuart dove i giocatori si sottopongono alle visite mediche. Domani ci sarà il primo allenamento sul campo, in attesa di riavere nella propria rosa tutti i giocatori impegnati anche con le rispettive nazionali.
