Perché può cadere l’accusa di stupro e Cristiano Ronaldo non andare a processo
Cosa è successo la notte del 13 giugno 2009 nella suite 57306 del Palms Place Hotel di Las Vegas? Cosa ha fatto Cristiano Ronaldo a Kathryn Mayorga, oggi 34enne, che accusa il campione portoghese di aver abusato di lei sessualmente? CR7 rischia davvero di finire a processo in Nevada con l'imputazione gravissima di stupro? C'è materiale probatorio abbastanza efficace nei suoi confronti per prefigurarne la citazione in tribunale? Quali sono e che attendibilità hanno le prove di un reato che al momento è solo presunto? Il caso portato alla luce da Football Leaks nel 2017 (tacendo però sull'identità del calciatore coinvolto) è deflagrato con la decisione della donna di denunciare quanto accaduto 9 anni fa e raccontare tutto – anche i particolari più scabrosi di quella serata iniziata in un locale esclusivo e finita male – al giornale tedesco Der Spiegel.
‘Cold case', lo chiamerebbero negli States. E ci sono tutti i presupposti e i protagonisti perché l'indagine riaperta dalla polizia in seguito alla mozione presentata dagli avvocati di Kathryn Mayorga alimenti trama e copione cinematografico:
- c'è l'aspirante modella (la ragazza che allora aveva 25 anni e sognava una carriera in passerella tra uno shooting fotografico e la speranza di ‘piacere alla gente che piace') che è bella davvero ma non per questo merita di essere trattata (ammesso sia stato così) senza rispetto
- c'è il campione dello sport ricco, bello e famoso (lo sarebbe diventato ancor più col passaggio al Real Madrid)
- c'è la location perfetta (i fumi dell'alcool e le atmosfere cool di un club esclusivo come il ‘Rain', uno dei posti extra-lusso dell'America che non dorme mai)
- poi c'è il vizio di tirare tardi, potere dei soldi, sesso e libidine che porta (forse) CR7 a perdere il controllo p
- c'è la nuova inchiesta degli inquirenti che si perde nella pista di carta e negli scatoloni sistemati da qualche parte nove anni fa. Al punto che oggi l'avvocato della parte querelante fa sapere che le prove di allora sono andate smarrite.
- c'è un pool di avvocati esperti, agguerriti, di grido… di quelli che se non hai soldi a palate nemmeno puoi sognare se non hai soldi a palate. Chi sono? Eccoli, quelli di ieri e quelli di oggi: il portoghese Carlos Osorio de Castro; lo studio Schillings di Londra, la Lavely&Singer di Los Angeles, Richard Wright (avvocato di Las Vegas con parcella oraria di 475 dollari); David Chesnoff, il legale delle star di Hollywood al quale di recente CR7 ha affidato la propria cura difensiva.
- c'è il gossip morboso e la promiscuità di news indiscriminate che rimbalzano da un capo all'altro del mondo
- infine, la preoccupazione degli sponsor e della Nike (Casa americana) in particolare che teme il riverbero dello scandalo e schizzi di fango considerata la notorietà ‘planetaria' di Ronaldo, quale uomo di sport e brand.
Cosa sappiamo e cosa è successo. "Mi disse di ‘no' e ‘basta' diverse volte", fu questa la prima versione dei fatti (come emerso da Der Spiegel) raccontata ai suoi legali da Cristiano Ronaldo e che fece il paio con quel "io dicevo no, no, no… non sono come tutte le altre ma lui m'è saltato addosso e mi ha presa da dietro" di cui Kathryn Mayorga parlò a corredo della visita in ospedale perché le refertassero i lividi che aveva sul braccio (come prova dello strattone ricevuto dal calciatore che l'avrebbe tirata a sé e raccontato all'epoca dei fatti) e che i legali del giocatore definirono ‘auto inflitte' (se l'era procurate da sola, secondo la loro versione). Un approccio sessuale sconveniente e brusco – secondo la versione della donna – che si sarebbe addirittura concluso con un "mi sono scusato" da parte di CR7 salvo fornire in seguito un'altra spiegazione dell'episodio, ovvero che si era "trattato di sesso consenziente".
L'accordo extra-giudiziale, la nuova denuncia. ‘Cold case', caso freddo… a tirarlo fuori dal frigorifero e a renderlo di nuovo virulento ci ha pensato il legale che ha spinto Kathryn Mayorga a rivedere la propria posizione rispetto a quanto accadde allora e venne verbalizzato, rispetto anche a quell'accordo extra-giudiziale (375 mila dollari a mo' di indennizzo così da agevolare il silenzio della donna sulla vicenda): tutto verrebbe messo in discussione se gli inquirenti riterranno che c'è materiale a sufficienza perché la vicenda meriti di arrivare in aula e che Ronaldo si ritrovi a processo.
Che fine hanno fatto le prove? Sparite. Già, le prove materiali… le uniche che contano per davvero al di là delle parole e delle versioni che riconducono a un fatto successo 9 anni fa. Le uniche che hanno un valore per stabilire la verità e rendere giustizia. Leslie Mark Stovall – il legale di Kathryn Mayorga – ha ammesso che quasi non v'è più traccia di niente. Il verbale delle dichiarazioni rese nel 2009 alla polizia di Vegas dalla donna, il referto medico stilato dopo la visita, il vestito e la biancheria intima indossati dalla ragazza allora e acquisito come prove sono spariti. ‘Cold case', come andrà a finire? Lo sapremo alla prossima puntata.