Perché Perotti batte i rigori in quel modo. Tutto merito di un portiere amico
Avete presente un gatto che se ne sta, sornione, in un angolo ad attendere che la preda sia a tiro per saltarle addosso? Ecco, l'impressione che dà Diego Perotti quando si presenta sul dischetto del calcio di rigore è proprio quella. Altri prendono la rincorsa, cercano una finta di corpo dell'ultimo istante per spiazzare il portiere. Lui no, con passo felpato e deciso fissa l'estremo difensore, decide qual è l'angolo in cui calciare (nel derby ha battuto Strakosha alla sua sinistra), punta la palla e poi calcia di precisione. Zac… una rasoiata a pelo d'erba.
Perché Perotti dagli undici metri batte in quel modo? Quel metodo quasi infallibile che ha fatto dell'ex Genoa un autentico ‘cecchino' viene da lontano, è frutto di uno studio approfondito e di allenamenti mirati.
Ho iniziato così dai tempi del Siviglia, non ho guardato alcun modello – ha ammesso in conferenza stampa prima della gara di Champions con l'Atletico Madrid -. Mi sono aiutato tanto e mi sono perfezionato, non mi sono ispirato a nessuno. Ho lavorato a Siviglia con un portiere mio amico, mi ha dato consigli per migliorare ma solo questo.
Quindici reti dal dischetto in carriera. E a giudicare dalla frequenza con la quale fa gol su rigore, quei consigli si sono rivelati provvidenziali: dal 2012 (ai tempi del Siviglia) a oggi che gioca con la Roma sono 15 le reti segnate in carriera dal dischetto, 1 solo l'errore commesso finora e risale allo scorso 23 settembre quando Bizzarri dell'Udinese gli deviò la conclusione.
Attaccato alla Roma. Perotti è uno dei pilastri della squadra giallorossa, vi arrivò a febbraio del 2016 dopo la chiusura della sessione invernale di calciomercato e ha saputo ritagliarsi uno spazio speciale con Spalletti prima e Di Francesco adesso. Il suo desiderio? Prolungare quel contratto in scadenza nel 2019.
Da quando sono arrivato a Roma mi hanno fatto sentire molto importante. Il rinnovo per me sarebbe un premio, sono molto contento qui, così come lo è la mia famiglia. Mi piace la città, mi piacerebbe rimanere tanto tempo.