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Perché Moise Kean somiglia a Mario Balotelli (sperando abbia una testa diversa)

Il giovane attaccante della Juventus sta vivendo un momento d’oro e contro il Cagliari ha segnato il quinto gol in stagione. Ha dichiarato di ispirarsi a Mario Balotelli e di guardare a lui come a “un idolo”. Bersaglio di insulti razzisti da parte di alcuni tifosi del Cagliari, l’esultanza dopo il raddoppio ha richiamato quella dell’ex milanista.
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Non è soltanto il colore della pelle ad accomunarli. Tra Moise Kean e Mario Balotelli il paragone sorge spontaneo, quasi naturale. Entrambi attaccanti di peso con il gol nel sangue, italiani, ma per qualcuno meritevoli di insulti soltanto per una questione cromatica. Come se il colore del piede che ha calciato il pallone in rete sia più importante dell'emozione di quel gol.

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Vittime dei soliti "buu" razzisti

A Cagliari il pubblico del Sant'Elia ha riservato un'accoglienza non proprio florida al giovane attaccante bianconero. Il caso dopo la rete del 2-0, segnata proprio da Kean, che ha deciso di esultare polemicamente fissando la curva cagliaritana. La reazione dei tifosi è stata immediata, e dagli spalti sono piovuti diversi insulti e ululati a sfondo razzista. Tanto da spingere lo stesso Kean e i suoi compagni di squadra a chiedere all'arbitro di prendere provvedimenti: per il Cagliari è probabilmente in arrivo una multa da parte del Giudice sportivo.

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Nel suo libro autobiografico, Mario Balotelli racconta diversi casi in cui è stato vittima di razzismo. Tra i più toccanti spiccano quelli da bambino, in cui racconta di quella volta che – dopo aver finito di fare i compiti – i suoi "amici" si rifiutarono di giocare a calcio con lui perché "diverso", oppure quell'episodio  in cui due uomini in motorino gli lanciarono un casco di banane, colpendo però una passante che era accanto a lui.

  • Emblematico quel Milan-Roma del maggio 2013 in cui l'arbitro Gianluca Rocchi dovette sospendere la partita per via dei cori razzisti che alcuni tifosi giallorossi stavano intonando all'indirizzo di SuperMario.

Quell'esultanza piena di orgoglio

Chi non ricorda la famosa esultanza di Balotelli dopo il gol del 2-0 alla Germania nella semifinale di Euro2012. La potenza di un tiro all'incrocio, la voglia di mostrare orgogliosamente tutti i muscoli in una posa statuaria come a gridare "eccomi qui".

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Stessa posa usata da Kean per celebrare il gol del 2-2 nella finale dell'Europeo under 19 contro il Portogallo dello scorso luglio. Partita poi vinta dai lusitani ai supplementari per 3-4 ma che segnò la consacrazione del giovane Moise, autore di una doppietta.

Moise e Mario, in cosa si somigliano in campo?

Le caratteristiche tecniche e fisiche di Kean e Balotelli si richiamano a vicenda. Mario è più alto di Moise (rispettivamente 1,89m e 1,82m) e pesa anche di più, ma ha esattamente 10 anni in più del giovane attaccante bianconero. 19 per Kean, 29 (da compiere ad Agosto) per Balo. Per un paragone più preciso dovremmo prendere in considerazione il Balotelli di 10 anni fa, cioè quello della stagione 2008-2009. Quell'anno Mario era già una pedina importante nello scacchiere neroazzurro e chiuse la stagione con 31 presenze e 10 reti, di cui una in Champions League contro i ciprioti dell'Anorthosis.

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Le statistiche di Kean sono chiare: 9 presenze e 5 gol in stagione con la Juventus. Due attaccanti con il fiuto del gol già da giovanissimi, in grado di agire da boa per far salire la squadra, ma anche capaci di abbinare corsa e senso della posizione in area di rigore, oltre al tiro dalla distanza. Forse entrambi deficitari di qualità palla al piede, ma non può essere considerato un limite quando fai della potenza fisica il tuo punto di forza.

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