Perché il rigore di Benatia non può essere concesso (ed è un furto secondo la Juve)
Il rigore che ha deciso il quarto di finale Real Madrid-Juventus ha scatenato in Italia e non solo una discussione infinta che, restando purtroppo semplicemente nell’area del tifo è diventata una questione di karma. “Questo è per tutte le volte che abbiamo sofferto per colpa della Juventus in serie A” è il mood del commenti che si leggono sui social. Vien da sé che giudicare una cosa di calcio partendo da questa prospettiva non è sicuramente discutere di calcio. Dopo aver premesso questo, è bene riportare il perché quel rigore di Benatia su Lucas Vazquez non può essere concesso.
Interpretazione del regolamento. Pierluigi Collina ha costruito una carriera da arbitro prima e Presidente della Commissione Arbitri della FIFA poi sul concetto di interpretazione del regolamento. L'idea che l'arbitro non fosse un semplice vigile urbano che controlla se qualcuno passa o meno col rosso ma un protagonista insieme ai 22 in campo è la grande legacy del suo operato. Ieri sera l'arbitro Oliver ha fatto il contrario, ha deciso una partita fra due squadre che in 180 minuti si erano sfidate alla morte con momenti di calcio davvero fantastici per un rigore se non inesistente, perlomeno dubbio.
Ci sono partite e momenti. un po' quello che voleva dire Buffon, dicendolo francamente male nei commenti post-partita. Ci sono partite in cui deve vincere il migliore e devi fare in modo che la sfida continui fino a che, secondo le regole basiche del calcio, la squadra più forte abbia la meglio, e ci sono momenti in cui decisioni dubbie non devono influire in maniera definitiva su una partita. Questo vuol dire interpretare, non come si pensa in Italia favorire qualcuno per il suo "peso", ma semplicemente capire che fai parte della partita e devi essere coinvolto in quello che i 22 in campo stanno vivendo. Non puoi fare il vigile sul piedistallo, a questo punto facciamo fare tutto al VAR.
Dinamica dell'azione. Cristiano Ronaldo fa una torre meravigliosa, Lucas Vazquez vede la palla e sente che il difensore sta arrivando e si posiziona davanti al pallone schermandolo completamente. Benatia per raggiungere quel pallone con il piede deve "circumnavigare" l’attaccante e per farlo a quella velocità non può che avere un punto di appoggio e punta le mani, senza spingere, sulla schiena di Lucas Vazquez.
Il movimento del madrileno. Vazquez non vuole nemmeno arrivare al pallone, si lascia semplicemente toccare da Benatia per evidenziarne poi la leggera spinta. Se diamo questi rigori allora in area di rigore il calcio diventa un gioco di porcellana. Da aggiungere poi che Cristiano Ronaldo in partita ha chiesto 5 volte il rigore, una volta addirittura è saltato in alto e poi è caduto direttamente a terra, chiedendo il rigore all’arbitro. Se siamo a questo punto, che gioco è?
Concezione del gioco. Un mio vecchio allenatore diceva: "Nel calcio sono più importanti le mani che i piedi". Questo vuol dire che nel calcio le mani sono fondamentali per accelerare, divincolarsi, frenare leggermente, spostare e direzionare se stessi e gli avversari per avere o non far avere dei vantaggi in quello che conta nel calcio, ovvero gli spazi e i tempi. Eliminare le mani dal calcio vuol dire distruggerlo o farlo diventare il calcetto del giovedì. Benatia usa le mani per intervenire in maniera pulita con la gamba sinistra. Lo fa, toccando e non spingendo Vazquez.
Chi ha giocato a calcio sa che quello è un chiarissimo rigore cercato e costruito dalla bravura scenica del giocatore del Real Madrid. E decidere una partita così bella con uno bello sketch atletico non dovrebbe far contento nessuno.