Perché il Milan di Gattuso può puntare alla Champions e insidiare la Juve
E' un'estate che Gennaro Gattuso e i tifosi del Milan non dimenticheranno. Il ‘diavolo' era finito all'inferno con il taglio dalle Coppe per colpa della gestione economica della precedente proprietà cinese e rischiava il collasso ma il passaggio di consegne al vertice – col Fondo Elliott che ha rilevato in toto il club – ha cambiato le prospettive. La solidità economica e la continuità aziendale sono il primo tassello da cui i rossoneri sono ripartiti poi s'è aggiunto Leonardo – nelle vesti di direttore tecnico – e una figura come Paolo Maldini che per spessore, storia e autorevolezza ha aggiunto un tassello di fiducia al progetto. In panchina c'è ancora ‘ringhio' che, a dispetto delle voci su Antonio Conte, è disposto a giocarsi il tutto per tutto e ha un obiettivo: riportare la squadra in Champions, il posto che merita una società dal passato glorioso come il Milan. Ce la farà? Bella domanda…
La risposta migliore, però, è arrivata dal mercato. Caldara in difesa accanto a Romagnoli (un tandem anche in ottica Nazionale), Higuain in attacco (il bomber che mancava) che fa da chioccia al giovane Cutrone, l'arrivo a centrocampo di Bakayoko per dare manforte a Kessié, la permanenza di Suso, l'innesto di Pepe Reina così da permettere a Gigio Donnarumma di crescere in fretta e avvertire lo stimolo della concorrenza sono i migliori acquisti che il club potesse fare al momento per rilanciarsi.
Le amichevoli estive lo hanno confermato. Anche se il calcio d'agosto lascia il tempo che trova, i segnali sono positivi. Ce ne sono stati anche nella sconfitta subita sabato sera contro il Real Madrid in occasione del Trofeo Bernabeu.
La squadra sta bene ed esprime un buon gioco – ha ammesso Gattuso -. Sono contento perché ci siamo rafforzati. Il divario con la Juve resta molto ampio ma possiamo colmarlo. Dobbiamo lavorare per evitare di prendere gol al 46′ e al 91'… Higuain? Solo con lui non si va da nessuna parte. Caldara e Bacca mi sono piaciuti ma, ripeto, preferisco parlare del collettivo perché alla lunga ha una grande importanza. Adesso testa subito al campionato, pensiamo alla partita contro il Genoa che sarà molto difficile.