Perché Giuseppe Rossi non è stato squalificato per doping: solo nota di biasimo per Pepito
Giuseppe Rossi può esultare. Nessuna squalifica dal Tribunale Nazionale Antidoping per Pepito ma solo una nota di biasimo per il caso della positività alla sostanza dopante dorzolamide al controllo del 12 maggio 2018. Sono state dunque accolte le motivazioni dell'attaccante, e la mancanza di volontarietà nell'assunzione della suddetta sostanza finita tra gli alimenti dello sfortunato attaccante che può rimettersi a caccia di una squadra pronta a puntare su di lui per una nuova avventura.
Giuseppe Rossi, nessuna squalifica per doping. Solo nota di biasimo
Si è conclusa dunque nel migliore dei modi una giornata fondamentale per il prosieguo della carriera di Giuseppe Rossi. La I Sezione del Tribunale nazionale antidoping di Nado Italia, presieduta da Adele Rando si è espressa sul caso della positività dell'attaccante al dorzolamide, un inibitore dell'anidrasi carbonica solitamente contenuto in un comunissimo collirio dopo un controllo effettuato il 12 maggio 2018, al termine della gara Benevento-Genoa. Giuseppe Rossi se l'è cavata solo con una nota di biasimo, senza incassare alcuna squalifica. Ad annunciare la sentenza è stato l'avvocato del giocatore, Sergio Puglisi Maraja, al termine dell'udienza durata circa un'ora.
Perché Giuseppe Rossi non è stato squalificato per doping
La Procura di Nado Italia chiedeva per l'attaccante una squalifica di un anno. Perché Giuseppe Rossi non è stato squalificato dunque? Sono state accolte le motivazioni dell'attaccante e del suo agente Pastorello, basate su quella che è stata definita come una "contaminazione involontaria". Ecco allora che pur essendo stato certificato che la sostanza assunta era dopante, è stato altresì constatato che l'assunzione è avvenuta in modo "casuale" da parte di Giuseppe Rossi.
La gioia di Giuseppe Rossi
Grande soddisfazione per Pepito Rossi che si è detto ovviamente felice per il verdetto, ribadendo "Giustizia è fatta". Queste le parole del suo avvocato Sergio Puglisi: "È vero che è stata accertata una colpevolezza ma è stata inflitta solo una nota di biasimo, una sanzione equa. È vero che è stato rinvenuto l'uso di un prodotto dopante ma è anche vero che da tutti gli accertamenti non è emersa intenzionalità e l'utilizzo è stato di una dose minima. Quindi parliamo di una colpa minima, tanto che il Tribunale ha ragionato con equità e giustizia. È stato un richiamo: che stia più attento, ma lui ancora non si rende conto dove può aver assunto quel prodotto".