Perché De Sciglio può rilanciarsi alla Juve ed essere un valore al fantacalcio
Il lungo inseguimento si è concluso: Mattia De Sciglio è riuscito nell'intento di ricongiungersi con l'allenatore che lo aveva lanciato e valorizzato al Milan, Massimiliano Allegri. A un passo dalla scadenza di contratto con i rossoneri, l'esterno destro della Nazionale si immerge così in una nuova avventura con i campioni d'Italia in carica, con cui proverà a tenere fede alle attese di quanti avrebbero giurato sulla sua affermazione da big sin dagli esordi.
Male al Milan, bene in Nazionale
Per un giocatore approdato in rossonero all'età di 10 anni e esordiente in Champions a 18, subito indicato da tutti come un predestinato, le possibilità erano due: tenere fede sin da subito alle premesse, o lasciarsi schiacciare dal peso di una situazione più grande di lui, a maggior ragione in una società impegnata in una profonda trasformazione lontano dai fasti del passato. E così De Sciglio ed El Shaarawy, indicati forse con troppa premura come i nuovi Maldini e Shevchenko, sono stati costretti a prendere altre strade per raccogliere i frutti di un talento fuori discussione. Non è un mistero, dunque, che le migliori prestazioni negli ultimi anni siano arrivati in Nazionale, dove soprattutto Conte ha continuato a chiamarlo. Un tecnico poco abituato a fare regali.
Esterno duttile, bravo in ripiegamento
Classe '92, fisico esile e scattante, può essere considerato a tutti gli effetti un prodotto della vecchia scuola difensiva italiana. Sa ben disimpegnarsi in proiezione offensiva, ma sempre con un occhio agli equilibri tattici. I numeri al Milan fanno storia a parte: 110 presenze, 0 gol, 4 assist, 16 ammonizioni e 2 espulsioni in campionato; 31 presenze, 3 assist e 3 ammonizioni con la maglia della Nazionale.
Cosa fare al fantacalcio
È la classica scommessa, ma non esageratamente rischiosa. Le ultime stagioni al Milan, il suo rendimento, le poche certezze sulla titolarità faranno calare il prezzo in sede d'asta, quindi tanto vale farci un pensierino. A maggior ragione perché la sensazione è che riuscirà a ritagliarsi i suoi spazi, specie se, dopo la partenza di Bonucci, Allegri deciderà di impostare la retroguardia su basi diverse, più accorta anche sugli esterni.
